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Torino-Chievo, Mihajlovic: “Domani più complicato dell’Inter”

Il tecnico granata ha parlato anche della condizione di Niang e Belotti

TORINO CHIEVO MIHAJLOVIC – Alla vigilia di TorinoChievo, Sinisa Mihajlovic ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le parole del tecnico granata: “La partita di domani è più complicata di quella contro l'Inter. Non è facile fare bella figura a 'San Siro', ma è ancora più difficile confermarsi. Il segreto è mettere in campo lo stesso atteggiamento, lo stesso rispetto, la stessa concentrazione. Dobbiamo affrontare Radovanovic come fosse Borja Valero, Inglese come fosse Icardi. E a quel punto il tasso tecnico farà la differenza. Ma se noi iniziamo a pensare di essere più forti, non faremo bene. Il Chievo è una squadra solida, fisica, hanno solo un punto in meno e hanno fermato il Napoli. Se domani vogliamo vincere serve una partita completa da tutti i punti di vista. Sulle palle inattive sono forti perché hanno Birsa che le batte molto bene, e tanti saltatori bravi come Inglese, Cacciatore, Dainelli. Dobbiamo avere concentrazione e fare meno falli possibili vicino all’area”.

BELOTTI – “Ha una massa muscolare importante, che fa sì che ci si metta un po’ di tempo per tornare in forma. Ma può tornare in forma solo giocando. Non è ancora in forma perchè alcune occasioni che ha avuto nelle ultime partite, il vero Belotti le avrebbe messe dentro. Ma l'importante è che ora sia con noi e possa giocare. Poi la migliore forma arriverà”.

NIANG – “Ieri ha preso una botta. Vediamo come sta, se non sta bene non lo convocheremo. Comunque quello che ha fatto contro l’Inter mi è piaciuto perchè in quei dieci minuti è tornato a difendere sino ai nostri 16 metri. Adesso è un po’ di tempo che si allena, quello che può fare adesso lo deve fare, se vuole giocare. Sicuramente avevo quache dubbio tra Ljajic e Niang, perchè tutti e due sono tornati giovedì da viaggi lontani, ma Niang si è preso una botta al ginocchio e per due giorni non si è allenato. Quindi domani se verrà convocato entrerà probabilmente a partita in corso”.

MOVIMENTO ITALIANO – “Sicuramente ci sono tante cose da fare ma mi fermo qui perchè non è compito mio. Io sono stato ct della Serbia; ma quando mi hanno contattato, chiesi alla Federazione carta bianca per fare un ricambio generazionale. Perchè la generazione precedente era alla frutta. Ho tenuto solo Kolarov, Ivanovic e Stojkovic e misi dentro tanti ragazzi giovani, era la Nazionale più giovane d’Europa. Poi non ci siamo qualificati per gli Europei, ma arrivando terzi con un punto in meno rispetto a Croazia e Belgio. E tutti quei giocatori che io convocai sono arrivati a giocare in Champions League. Subii tante critiche, avevo il contratto ancora per due anni, ma diedi le dimissioni perchè non avevo raggiunto gli obiettivi, anche se nessuno me lo aveva chiesto. E sapevo che dopo chi sarebbe arrivato avrebbe raccolto i frutti. Infatti oggi la Serbia è andata ai Mondiali e quasi tutti i giocatori sono quelli che portai io in Nazionale. Il tempo è sempre galantuomo, e infatti oggi qualcuno in Serbia inizia a dire che Mihajlovic allora non era così scemo… Per fare quello che ho fatto io ci volevano attributi enormi, ma sapevo che a lungo andare una nuova Nazionale si sarebbe formata. E oggi abbiamo un gruppo che potrà sempre qualificarsi per le prossime grandi manifestazioni”.

VENTURA – “Mi aspettavo le dimissioni? Non voglio partecipare al processo contro Ventura, è un collega ed un ex allenatore del Toro. Sicuramente lui sa per primo che è accaduto un disastro. Se in due partite contro la Svezia non segni, ci sta l’eliminazione. Ma le difficoltà partivano da lontano: l’Italia era stata travolta contro la Spagna, era andata in difficoltà contro Israele e Macedonia. Comunque umanamente mi dispiace molto per Giampiero: gli faccio un grande in bocca al lupo e spero di vederlo presto sui campi di calcio”.

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