L’attaccante si confessa e parla del passato, Ferrero e Giampaolo
JUVENTUS SAMPDORIA PAROLE QUAGLIARELLA / Fabio Quagliarella sfida il suo passato. L'attaccante della Sampdoria, pronto a sfidare la Juventus in un dei match più importanti della 13a giornata di serie A, si è confessato in una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' di stamani. Occhi puntati sulla crescita dei blucerchiati grazie soprattutto a Ferrero e Giampaolo ma anche un po' di rimpianto: “La Juve non me la sono goduta – ammette – Ho avuto tanto ma potevo avere di più. Le devo fare gol con la Samp. Io e Napoli, come si ci fossimo già riabbracciati. Il mio stalker impunito, una presa in giro”.
FERRERO – “Se sono alla Samp è perché mi sono fidato di lui, oltre che di me stesso. Il primo presidente con cui ho un rapporto così poco formale: ormai facciamo a gara di battute. Mi disse “Fidati, vieni”: non era la Samp di oggi, ma credo al coraggio di fare certe scelte e alla sorte. Nel 2007 mi avevano perso alle buste senza volerlo, ma nel destino avevo lo stalker, i casini coi tifosi del Toro per una mancata esultanza: era scritto che dovessi tornare. Per tornare in Europa? Oggi è fantascienza, come dice Giampaolo, ma le aspettative si alzano perché la vita è così: arriva un momento in cui le responsabilità aumentano. Ne riparliamo a marzo”
GIAMPAOLO – “Dodici anni dopo, per alcune cose Giampaolo è identico: si fa seguire dai giocatori senza “la vorarseli”, lo conosco da una vita ma in un anno e mezzo di Samp ci avrò parlato due volte. Però è anche cambiato, molto: ad Ascoli 442 classico, punte massacrate di lavoro per far entrare gli esterni, rigorosamente a piedi invertiti. Ora ha capito che deve essere meno integralista, è bravo a capire i momenti, a togliere pressione. E punta di più sulla qualità, vinci o perdi il coraggio delle stesse cose. Ma quando fai quel che chiede e il giochino riesce, la domenica ti diverti
