Ecco le parole del ct, che presenta il match di San Siro
ITALIA SVEZIA VENTURA / Alla vigilia della sfida decisiva tra Italia e Svezia, valida per la qualificazione a Russia 2018, il ct Ventura parla in conferenza stampa, presentando il match di 'San Siro', affiancato dal veterano Buffon: “Qualcosa cambierà di certo nella formazione, essendo passate così poche ore. Speriamo si cambi in meglio. Questo però lo si vedrà soltanto al termine della gara. Il percorso è stato positivo. Ce la siamo giocata con la Spagna. Se non dovessimo superare i playoff, ci saranno delle disquisizioni negative. Nessuna sorpresa però, perché questo scenario era chiaro a tutti fin dall'inizio”.
CRITICHE – “Mi hanno spiegato che in Italia funziona così, ma non mi aspettavo tutto questo. Se uno fa l'allenatore però decide di testa sua. Nell'ultima conferenza stampa metà sala sponsorizzava dei calciatori e l'altra metà parlava di altri. Per metterli tutti potremmo provare a giocare con 22 giocatori, ma non ce lo consentono”.
MODULO – “La tattica è importante, ma in una partita di calcio a questi livelli non basta solo la tattica. Il cuore è importante ma non basta, la determinazione da sola non basta. Le tre cose messe insieme probabilmente ti garantiscono il successo. L'obiettivo è centrare tutte queste cose. In parte qualcosa di queste è andata un po' meno nella partita scorsa. Abbiamo lavorato su questo”.
JORGINHO-BERNARDESCHI – “Il mio giudizio su Jorginho resta quello. Sono cose che pensavo e penso. Bernardeschi è qui e, come per tutti gli altri, può essere utile”.
CATTIVERIA – “A fine partita non ho parlato di arbitraggio. Ho soltanto detto che poteva essere gestita in maniera più corretta. Simulazioni? Se uno gioca con la maschera, per una frattura al naso, è ovvio che ci sia dispiacere. Questo però fa parte del gioco. Noi siamo l'Italia e se ci qualificheremo, lo faremo giocando a calcio. Questo non vuol dire che la Svezia non lo faccia. Mi auguro però correttezza”.
Italia, Buffon deciso: “E' l'ora dei fatti!”
Ecco le parole di Buffon, alla sua ultima avventura con l'Italia: “E' un momento di grande tensione, vista la posta in palio. E' inutile negare che c'è la possibilità di ribaltare il risultato. Noi culliamo questo sogno, sapendo che sarà una gara importante per tutti noi e la nostra storia. Nella mia carriera mi sono ritrovato dinanzi a molti bivi da dentro o fuori. Spesso ha vinto il dentro, a volte il fuori. E' però il percorso di ognuno di noi. Una possibile vittoria vorrebbe dire tanto per tutti, al di là della mia situazione, che è secondaria e non conta nulla”.
ROSA – “La squadra la vive come avviene per ogni gara importante. Ognuno di noi poi sa come arrivare al meglio a certe partite. Personalmente sono in uno stato di tensione da venerdì”.
MESSAGGI – “Il vero messaggio dev'essere sul campo, trascinando la gente a sostenerci in questa piccola impresa. Le parole contano poco in certi casi, e ormai le abbiamo adoperate tutte negli ultimi giorni. E' l'ora dei fatti. San Siro? Se dinanzi a certi eventuali errori, lo stadio mostra supporta, è un aiuto al calciatore. Ritrovarsi da subito in un ambiente critico, non porterebbe a nulla di buono. Mi piacerebbe e mi emozionerebbe vedere tifosi privi della maglia del club, spogliati delle squadre d'appartenenza, e con indosso il colore azzurro”
SVEZIA – “La Svezia gioca in un modo consolidato ormai da 20 anni. In certi frangenti, da casa a trasferta, può cambiare qualcosa, ma davvero poco. Sarà il nostro atteggiamento a poter decidere il match”.




















