Ecco le parole dell’ex centrocampista della Nazionale
SVEZIA ITALIA PIRLO / Stasera l'Italia di Ventura si gioca buona parte delle proprie chance d'approdare ai Mondiali di Russia 2018. Intervistato da 'Sky Sport', Andrea Pirlo, che di recente ha detto addio al calcio giocato, ha detto la sua, non prima però di dare uno sguardo a quella che è stata la sua carriera: “Per ora le sensazioni dopo l'addio sono positive. Ci pensavo già da un po', diciamo che non è stata una scelta fatta sul momento. Di certo nell'ultima gara c'è stata un po' d'emozione ma non è stato un fulmine a ciel sereno. Avevo scelto di farlo l'anno scorso, concludendo il contratto. Non volevo arrivare a trascinarmi sul campo”.
MLS – “Ho sempre pensato di venire in America per chiudere la carriera. Il loro calcio è in crescita da anni ed ero attratto dal Paese. Ormai molti bambini giocano a calcio, non a football o baseball. Occorre cambiare molte regole ma hanno tutto per farcela”.
JUNINHO – “Avevo studiato le sue punizioni. Riusciva a tirare da qualsiasi posizione con traiettorie strane. Alla fine sono riuscito a tirar fuori il mio tipo di calcio. Dopo Juninho metto Mihajlovic in classifica. C'è poi un gran gruppo, da Beckham a Giovinco, passando per Baggio e Del Piero, così come molti altri”.
FUTURO – “Resterò qui fino al termine dell'anno, per poi tornare in Italia e iniziare un nuovo percorso. Ho smesso soltanto da qualche giorno e non ho le idee ben chiare. Farò di certo il corso da allenatore, perché potrà tornarmi utile. Se poi ci sarà la scintilla, farò il tecnico, può essere. In caso contrario, farò altro. Mi piacerebbe anche fare il dirigente magari, guardando tante gare e conoscendo molti giocatori, soprattutto giovani”.
ISTANBUL – “E' stata una delle notti più brutte della mia vita calcistica. Giocavamo un calcio fantastico e immaginare quel risultato è difficile. Il calcio però è questo e in 10' è cambiata la storia. Una grande delusione ma per fortuna abbiamo avuto la rivincita”.
