Il nigeriano contro il suo passato, con lui in campo i granata sono imbattuti
INTER TORINO OBI / L'arrivo in Italia a 9 anni e il trasferimento all'Inter dal Parma a 14, poi tutta la trafila nerazzurra fino alla prima squadra: “Sono interista dal mio arrivo in Italia, poi sono cresciuto con la loro maglia, ma se vinceremo sarò felicissimo”. Così Joel Obi a 'La Gazzetta dello Sport'. Il centrocampista nigeriano del Torino affronta da ex la squadra dove è calcisticamente cresciuto: “Se penso al primo allenatore nerazzurro dico Benitez, fu lui a farmi esordire in Serie A e in Champions League, un momento che non scorderò mai. Quando arrivi in prima squadra dalla Primavera tutto cambia e devi essere uomo all'improvviso. La testa è il segreto per riuscire a farcela”. Sulla sfida contro l'Inter: “Stanno facendo un grandissimo campionato e auguro loro di vincere lo scudetto. Noi però vogliamo dimostrare di sapercela giocare con tutti, anche in un San Siro quasi pieno. Sarà importante dare continuità al nostro campionato”. Sul Torino e Mihajlovic: “La proprietà, la città e i tifosi meritano l'Europa League. Questo è l'obiettivo. Il mister ha una personalità forte e non accetta gente che smette di lottare, vuole vedere giocatori che credono nel progetto. Belotti? Lui è un valore aggiunto, ma da solo non può bastare. Abbiamo tanti giocatori di qualità”. Con Obi in campo i granata non hanno mai perso in questa stagione: “Non sono superstizioso, credo in Dio. Quello che penso è di avere la stima del mister, come l'ho sempre avuta in carriera. Quando non ero infortunato ho sempre giocato, penso di aver sempre avuto la fiducia degli allenatori”. Infine una riflessione sul razzismo: “Penso sarà dura da frenare, sembra che negli stadi sia usato come valvola di sfogo. L'indifferenza è la risposta migliore, ma se si esagera è giusto sospendere le partite”.




















