Il portiere ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match
SPORTING JVENTUS BUFFON / Gigi Buffon ha analizzato il momento della sua Juventus alla vigilia del match di Champions League contro lo Sporting. Il portiere è intervenuto in conferenza stampa. Calciomercato.it ha seguito in diretta le sue parole: “Juve al top? Fino ad ora non abbiamo scelto di fornire dei risultati come magari speravamo di ottenere. C'è una conoscenza migliore tra di noi, c'è una condizione fisica che è cresciuta. C'e una condizione mentale che è sicuramente più allenata. Questo è stato fino a qualche settimana fa il problema nostro più grande. Penso anche che con l'avvicinarsi delle gare da dentro o fuori noi riusciamo a trovare dentro di noi le motivazioni e l'unità per dare le risposte che dobbiamo dare”.
IL SEGRETO – “Il mio segreto è essere molto amico del presidente, questo aiuta tanto nel giocare da titolare (ride, ndr). Oltre quello penso di dare sul campo, anche durante gli allenamenti, le risposte che un allenatore si aspetta da me e da un portiere che deve avere il ruolo da titolare”.
L'ANDATA – “Non eravamo deconcentrati, conoscevamo l'importanza della gara e siamo entrati in campo con consapevolezza. Perdendo a Barcellona le successive erano decisive. Ci sono anche degli avversari con dei valori, lo Sporting ha messo in difficoltà anche il Barcellona e annovera dei giocatori con tantissima esperienza. Hanno fisicità, hanno corsa, hanno gamba: è una squadra dura da battere per chiunque ed è normale che quando giochi gare di questo livello incontri delle difficoltà”.
DYBALA – “Le cose che faccio e che ogni tanto esterno, le faccio perché non sono calcolate. Le sento sul momento e mi lascio condurre da questo tipo di sentimento. Quello che ho detto per il 'Pipa' dopo Udine mi era nato dalla viscere. Avevo visto la gara di un giocatore che si stava dannando l'anima per la squadra e che era stato anche sfortunato. In quella gara tutti avevamo trovato il modo per metterci in risalto, ma credo che quello che avesse giocato meglio fosse stato Higuain. Sapendo certe dimaniche, ho voluto sottolinearlo io. Su Paulo non c'è niente da dire, ha fatto un inizio di stagione straordinario e anche se non riesce a performare al massimo per due settimane è umano”.
IL RISULTATO – “Io penso che tutte le partite una squadra le interpreti per cercare di ottenere il massimo, poi durante la gara capisci qual è il massimo a cui puoi arrivare. L'intento iniziale è quello di proporre calcio e far vedere la Juve migliore possibile, poi durante la gara si capisce se c'è possibilità di osare di più oppure di meno”.
RUI PATRICIO – “Io miglior portiere di Champions e lui dell'Europeo? Per quel che mi riguarda è stata una grande soddisfazione, per lui è stato un premio meritato perché è stato protagonista di un grande Europeo insieme a tutta la squadra. In pochi pensavano che il Portogallo potesse raggiungere questo obiettivo. Come in tutte le grandi squadre, il ruolo del portiere è determinante. Lui ormai è un portiere di livello internazionale da parecchi anni. Penso che uno possa continuare un un percorso di grande crescita come quella avuta da lui negli ultimi anni. Tutto sta nel tipo di forza mentale che hai e dallo spirito autocritico che ti accompagna”.
Sporting-Juventus, Buffon: “Basta denigrarci. C'è chi sta facendo meglio”
LE CRITICHE – “In ogni tipo di critica ci sono cose strumentali e altre vere. Come faccio sempre, cerco di fare una analisi onesta e discernere polemiche di bassa lega e quelle che possono far alzare le antenne e possono essere spunto di miglioramento di squadra o personale. Non reputo corrette le critiche, bisogna guardare i numeri. In questo momento in campionato ci sono squadre che stanno facendo meglio di noi, vanno elogiate loro e non va denigrata la Juve”.
DIFESA – “Spero che la squadra sia diventata intelligente e consapevole, nel senso che ci sono gare in cui puoi permetterti di essere meno prudente, poi ci sono gare in cui non devi e non puoi permettertelo. Bisogna capire le difficoltà delle partite. A Milano siamo stati umili a capire che un metro in meno non ci avrebbe fatto vincere la gara”.
LE INSIDIE – “Il rischio più grosso è dovuto al valore dell'avversario che incontriamo in casa loro. Non mi piace parlare di errori, altrimenti si pensa sempre in negativo. Siamo qui per fare una gran partita”.




















