I bianconeri raggiungono solidità e velocità sugli esterni, il Milan ci prova ma arranca e non contiene gli avversari.
MILAN JUVENTUS NOTIZIE/ A quasi un anno esatto di distanza, la Juventus si è presa la rivincita a Milano, espugnando San Siro. I presupposti per assistere ad una bella partita c'erano tutti, eppure in alcuni momenti il match è sembrato un po' confusionario e statico ma alla fine, come accade molto spesso, il peso dei campioni si è fatto sentire. Nulla ha potuto un Milan ancora alla ricerca di un giusto assetto in campo e fuori. Troppe le mancanze e le disattenzioni dei rossoneri che alternano buone prestazioni a partite tutte da rifare. Va però riconosciuto ad entrambi gli allenatori il merito di aver indirizzato la partita sul piano tattico e fisico.
Quello che ne consegue sono i bei duelli visti su entrambe le fasce laterali, protagoniste del match, se mettiamo da parte per un momento lo strepitoso Higuain. Allegri dal canto suo ha cercato di bloccare proprio le corsie esterne per non dare troppo movimento all'avanzata milanista che su ogni ripartenza bianconera ha portato due uomini a raddoppiare sul portatore di palla come richiesto da Montella. Un po' come aveva fatto Inzaghi all'Allianz Stadium. Certo è che se nel primo tempo è stata una lotta quasi alla pari, nel secondo tempo la velocità e la resistenza fisica degli uomini esterni juventini hanno avuto il sopravvento.
Milan-Juventus: Borini ci prova, Asamoha contiene Suso e riparte
Borini, l'unico acquisto del calciomercato rossonero ad essersi salvato, ha tentato di farsi strada sulla sinistra cercando di servire i compagni con spunti interessanti, qualche volta anche non recepiti dai suoi. Un Lichtsteiner non al top in queste ultime giornate, e un ottimo Cuadrado, sono riusciti però ad avere la meglio sul giocatore milanista, che si è trovato spesso stretto tra i due.
Il colombiano juventino, che ha una marcia in più in corsa, è stato per buona parte dell'incontro imprendibile causando non pochi problemi anche a Rodriguez. A nulla è quindi servito l'inserimento nel secondo tempo di forze fresche. Antonelli non ha potuto spegnere le energie infinite di Cuadrado. Sulla corsia di destra Abate, quando non si è abbassato per andare a fare il quarto aggiunto di difesa, ha tentato di dare più profondità ma la gabbia creata quasi alla perfezione su Suso ha vanificato ogni sforzo, anche quando Borini al 61' è stato spostato di fascia per cercare di creare più gioco.
Asamoah, ieri sera preferito ad Alex Sandro, è riuscito a fare una buona fase offensiva, si è affacciato forse con qualche errorino ma è stato propositivo e dai suoi piedi è partita l'azione del secondo gol della Juventus. Non si è dimenticato di difendere anzi, ha chiuso molto bene su Kalinc e contenuto l'attaccante spagnolo, che tanto preoccupava Allegri, con l'aiuto di Chiellini e Khedira quando necessario. Solito lavoro sporco anche per Mandukic che unisce copertura e giusta iniziativa in profondità. L'allenatore juventino quindi non può che ritenersi soddisfatto della prova di solidità e di attenzione di tutti i suoi uomini ma in particolare delle sue fasce vincitrice da Milano




















