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Juventus, dalle “promesse” alla panchina: Rugani oggetto misterioso

Il centrale bianconero continua a non trovare spazio nell’undici di Allegri

JUVENTUS RUGANI ALLEGRI / Doveva essere la stagione della consacrazione per Daniele Rugani, che invece anche ieri sera, contro lo Sporting  in Champions League, ha raccolto un due di picche da Massimiliano Allegri. Le scelte dell'allenatore della Juventus sono andate nuovamente in un'altra direzione, con il giovane centrale bianconero relegato addirittura alla tribuna. In campo Chiellini e Benatia, mentre in panchina la chance è stata data al più esperto Barzagli, subentrato peraltro nella ripresa. Questione di fiducia, quella che l'allenatore della Juventus al momento sembra non avere nei confronti di Rugani, e che lo stesso calciatore chiede a gran voce ormai da diverso tempo. Fa infatti specie vedere l'ex empolese costantemente fuori dagli undici titolari, considerando anche l'età non più giovanissima di Chiellini e Barzagli e i problemi fisici cronici di Benedikt Howedes, arrivato nell'ultima finestra di calciomercato. Il 23enne di Sesto di Moriano sembra giunto alla stagione della svolta, considerando soprattutto l'avvio d'annata che lo ha visto spesso e volentieri impiegato dallo stesso Allegri. L'ultimo mese sembra però aver sovvertito nuovamente le gerarchie, con Rugani finito misteriosamente nel dimenticatoio. 

Juventus, la consacrazione mancata: Rugani cerca il riscatto

La stagione del centrale della Juventus si è fermata praticamente al 20 settembre, data dell'ultima gara giocata. Quasi un mese esatto di bocciature per Rugani, che ha collezionato la bellezza di 5 esclusioni consecutive, a favore dei colleghi più esperti. 5 è anche il numero di match disputati di fila dal 1' minuto in avvio di stagione. Sfide che avevano fatto pensare ancor di più ad una stagione della consacrazione per Rugani, finalmente in fiducia ed al centro del progetto bianconero, dopo due annate passate prevalentemente in panchina. Appena 41 le presenze collezionate nei primi due anni di Juventus dal 23enne italiano, giunto alla corte di Allegri con ben altre ambizioni, ma spesso reo di avere poca 'cattiveria' e personalità. Le qualità del difensore bianconero rimangono indiscutibili, mentre qualche dubbio in più spunta quando si parla di tenuta mentale. Daniele Rugani di questo passo rischia di restare confinato nel limbo degli oggetti misteriosi. La sorte peggiore per il classe 1994, che agli ordini di Allegri sperava di certo in un futuro diverso.

Giuseppe Barone

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