Il portiere polacco ha analizzato i suoi primi mesi alle spalle di Buffon
JUVENTSU SZCZESNY BUFFON ROMA / Finora sono due le presenze totalizzate con la maglia della Juventus, ma Wojciech Szczesny si dice soddisfatto: “Ho acquisito esperienza del campionato italiano, ora so parlare la lingua e per me è fondamentale per il ruolo che faccio. I due anni a Roma mi hanno preparato bene a quest'avventura, arrivare qui direttamente dall'Arsenal sarebbe stato più difficile. Ora non ho intenzione di spostarmi per i prossimi anni. Venire qui è stata la scelta giusta, questi mesi lo hanno dimostrato”, ha spiegato nella lunga intervista concessa al 'The Indipendent', dove è tornato anche sul suo approdo nel Belpaese datato due stagioni fa: “Sono sempre stato onesto. Quando sono andato alla Roma, il mio unico scopo era quello di tornare all’Arsenal e giocare per loro. Quando ho capito che non sarebbe successo, ho avuto l’opportunità di andare alla Juventus… è stato difficile accettare che il mio tempo all’Arsenal fosse finito. Ma la vita va avanti, è stata la scelta giusta per me e per i due club”.
DIFFERENZE SERIE A-PREMIER LEAGUE – “In Italia gli allenatori si focalizzano molto di più sulla tattica, così è la Serie A. Sia con Spalletti a Roma che con Allegri qui, la preparazione della gara è diversa rispetto a quello che facevo in Inghilterra. Ci si lavora per un'intera settimana, focalizzandosi al 100% su quella partita in particolare. All'Arsenal ci si preparava soltanto fisicamente, qui invece si analizza l’avversario in video sia prima che dopo la gara, per capire cosa è andato e cosa no. Mi sono trovato bene con i grandi allenatori con cui ho lavorato sia all’Arsenal, a Roma che qui alla Juve, ma in Italia la scuola dei portieri è molto diversa, è molto tecnica e fa molta più attenzione ai dettagli. Per me ha fatto la differenza, negli ultimi due anni e mezzo in Italia sono migliorato tantissimo grazie ai preparatori che ho avuto”.
BUFFON – “Non avrei mai immaginato di giocare contro di lui, avevo 15 anni quando l'ho visto conquistare la Coppa del Mondo. È incredibile essere un suo compagno di squadra ora. È come giocare con Francesco Totti, sono calciatori di un'altra generazione che ho ammirato mentre crescevo, ora mi posso allenare con loro tutti i giorni”.




















