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Inter, Spalletti e la dimensione di Icardi: le conferme del derby

Ieri sera i nerazzurri hanno spedito il Milan all’inferno grazie alla tripletta dell’argentino

INTER SPALLETTI ICARDI / Anche nel derby Mauro Icardi ha dimostrato di essere il giocatore più determinante dell'Inter di Luciano Spalletti. Tre suoi gol sono serviti a spedire un Milan senza identità all'inferno e a regalare il secondo posto in solitaria alla squadra nerazzurra, a una settimana peraltro dal big match del 'San Paolo' contro il Napoli capolista che nel calciomercato estivo 2016 provò in tutti modi a portarselo a casa arrivando persino ad offrire un ruolo a sua moglie nonché agente Wanda Nara per il cinepanettone. Icardi è il Vieri moderno, e lo diciamo per fargli un complimento, anche se sembra aver cominciato un percorso di evoluzione caratteriale oltreché tecnica che nel giro dei prossimi anni potrebbe trasformarlo in un centravanti decisamente più completo e al passo coi tempi.

Inter, Spalletti 'giusto' per Icardi: in attesa di Mondiale e Champions

Non è un caso che questo percorso sia partito in maniera concreta con Luciano Spalletti, il migliore (presente sulla piazza a giugno) che potessero incontrare l'argentino e la stessa Inter per fare un balzo in avanti in termini di prospettive. Grazie al suo meticoloso lavoro, in poco tempo i nerazzurri sono diventati squadra quadrata che sa quello che vuole e come ottenerlo, mentre il numero 9 – per le news Inter, è al momento l'ottavo marcatore della storia interista nel campionato di Serie A – un giocatore più capace di sostenere i compagni nell'arco dei novanta minuti sotto l'aspetto tecnico-tattico ma soprattutto temperamentale. In tal senso, un modello presente e futuro per lui potrebbe essere Diego Costa, non solo centravanti ma un leader e trascinatore alla vittoria finale. Dal derby sono quindi arrivate due conferme: il primo, Spalletti è il tecnico giusto per l'Inter (quantomeno per arrivare tra le prime quattro) e per il suo capitano; il secondo, Icardi è in assoluto il miglior bomber 'italiano', in attesa di Mondiale e Champions che, a meno di cali di rendimento, renderanno finalmente 'internazionale' la sua dimensione, ora nazionale, di calciatore.

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