La Nazionale Albiceleste rischia di restare esclusa dai Mondiali 2018
ARGENTINA CRISI / La 'maledizione' delle finali è solo un lontano ricordo per l'Argentina: dopo il triplo ko contro Germania e Cile negli appuntamenti conclusivi di Mondiali e Coppa America (2015 e 2016), l'Argentina è entrata in una crisi senza fine e il pareggio contro il Perù ha aggravato la situazione. Sono i numeri a certificare una situazione che potrebbe escludere la Nazionale di Sampaoli da Russia 2018: appena sedici gol fatti in diciassette partite, secondo peggior attacco del girone di qualificazione sudamericano; soltanto due le reti messe a segno nelle ultime cinque partite ufficiali; sesto posto in classifica e la necessità di ritrovare la retta via nei prossimi giorni per non trasformare il periodo nero in disastro nazionale.
Eppure si parla di un gruppo che, soltanto limitandosi all'attacco, può contare sulla classe di Lionel Messi, ma anche sulla voglia di gol di Dybala e Icardi, e che si permette di tenere fuori dai convocati un bomber come Gonzalo Higuain. Già, il 'Pipita', quello del gol fallito nella finale Mondiale e del rigore sbagliato nella Coppa America 2015. Un errore dagli undici metri come quello della 'Pulce' sempre contro il Cile, nella coppa America del Centenario. Eppure dalle parti di Buenos Aires si pagherebbe per tornare indietro alle caldi estate tra il 2014 e il 2016: quella Nazionale era capace almeno di far sognare un titolo.
Argentina, dalla maledizione finali al rischio mondiale: da Messi a Higuain, le ragioni della crisi
Ora invece è solo un incubo: per colpa di chi? Dall'Afa ai calciatori nessuno può essere salvato: la federazione ha attraverso un periodo di buio, culminato con il commissariamento voluto dalla Fifa prima dell'elezione di Tapia al vertice. Non si salva sicuramente Sampaoli, approdato a giugno alla guida della Seleccion non è riuscito a dare un gioco ad una squadra che non può dirsi priva di talento. L'ex allenatore del Siviglia si è arroccato su scelte che appaiono poco comprensibili: difficile capire come una squadra che fa fatica a fare gol possa fare a meno di un cannoniere del calibro di Higuain. La situazione poi si fa ancora meno comprensibile se al suo posto è chiamato Benedetto, 27 anni, andato a cercare fortuna in Messico prima di esplodere con la maglia del Boca Juniors: tanti gol realizzati nell'ultimo anno, ma non certo l'esperienza per poter sopportare sulle sue spalle l'attacco di una rappresentativa gloriosa come quella argentina. Il commissario tecnico non è riuscito poi a far convivere il talento di Dybala – uno dei calciatori più corteggiati sul calciomercato – con la classe di Messi: prima del Perù è arrivata la sua ammissione sull'incapacità di trovare (al momento?) la soluzione per far giocare la Joya e la Pulce insieme.
Inspiegabile, come il rendimento del fuoriclasse del Barcellona quando veste la maglia della Nazionale. Non che abbia fatto mancare i suoi gol durante tutto l'arco della sua carriera, eppure Messi quando veste albiceleste sembra essere sempre poco decisivo. Lo si è visto anche stanotte: la 'Bombonera' aspettava il suo gol, la giocata che accendesse la squadra. La 'Pulce' si è impegnata, ha colpito un palo e ha servito assist ai compagni, ma senza ricavarne nulla. E allora anche lui – ancora una volta – sale sul banco degli imputati. Con Federazione, allenatore e compagni di squadra. Il processo, senza appello, si celebrerà martedì in Ecuador. Servirà una vittoria per approdare almeno agli spareggi per i Mondiali: altrimenti ad essere condannato sarà l'intero movimento calcistico argentino.




















