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Napoli, inizio di stagione complicato per Diawara: tutti i numeri

Il centrocampista di Sarri non ha avuto l’attesa considerazione

NAPOLI DIAWARA/ Il 42 sulle spalle e l'Africa nel cuore. Yaya Touré? No, Amadou Diawara. Nessun paragone fra i due centrocampisti: l'uno campione affermato da anni, l'altro giovane promettente che ben sta facendo in azzurro. Diawara, dal Bologna al Napoli. Chiamatelo baby Touré, suo idolo e fonte di ispirazione. Una stagione in Italia con i felsinei è bastata ad attirare le attenzioni dei grandi club. Il club partenopeo ha però anticipato tutti e la scorsa estate, durante il calciomercato 2016, è riuscito a portare in azzurro il giocatore guineano. Per Diawara lo scorso anno un periodo da rivelazione assoluta, con tante sirene di mercato anche internazionale per un ragazzo del '97 che aveva strabiliato la Serie A. Alla fine Amadou conterà 28 presenze e zero reti all'attivo, ma tantissime ottime prestazioni considerato il primo anno al Napoli e la concorrenza del collega brasiliano Jorginho. A vent'anni non è mica semplice affermarsi in una grande squadra di Serie A. Personalità da vendere, forza fisica e ottima tecnica: da Touré, Diawara ha provato a rubare tanto. In quest'inizio di stagione però, il guineano non sta riuscendo ad imporsi come vorrebbe: 7 presenze finora, di cui solo 3 da titolare per far rifiatare Jorginho.

Napoli, Diawara e il forte dualismo con Jorginho

La voglia di giocare è sempre tanta, ma bisogna fare i conti anche con chi in campo riesce ad esprimersi meglio. Jorginho infatti nelle prime uscite ha totalizzato 2 reti e 1 assist per i compagni. Le sue verticalizzazioni e i suoi passaggi riusciti sono fondamentali per il Napoli di Sarri. Quando serve fisicità e tecnica però, Diawara è pronto a scendere in campo. Quello con Jorginho sarà un lungo dualismo che potrebbe protrarsi fino al 2020, anno di scadenza del contratto dei due giocatori. L'agente di Diawara ha confermato che il guineano è seguito da molti club, ma al momento l'ex Bologna spera di continuare e fare bene in azzurro. Al rientro dalla sosta gli azzurri se la vedranno prima con la Roma e poi con il Manchester City, quello di Touré. L'ivoriano finora è però sceso in campo solo una volta da inizio stagione. L'età, la concorrenza e il mai sbocciato amore con Guardiola lo hanno tanto condizionato. La lezione? Nei Citizens puoi stare in panchina anche se ti chiami Yaya Touré. Insegnamento che l'altro Touré, il 'baby', dovrebbe sempre tenere a mente. Lavoro, tenacia e buone prestazioni è ciò che serve per conquistare la fiducia del mister, sempre. Per l'ivoriano nessun problema, idem deve essere anche per il guineano. Una lunga carriera davanti e ancora tanto da imparare: Diawara, il piccolo Touré che studia per diventare grande. 

Oscar Maresca

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