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Inter, Joao Mario un flop. Aveva ragione Mancini

75 milioni per lui e Gabigol. Non era meglio spenderli per uno-due campioni?

INTER JOAO MARIO MANCINI / Metà luglio 2016, nel pieno di un'estate torrida per l'Inter e a un mese dal divorzio tra Mancini e la vecchia più che nuova proprietà. In conferenza stampa a Brunico, il tecnico non riesce a nascondere ciò che ormai avevano capito tutti: la sua seconda avventura sulla panchina nerazzurra era bella che conclusa. La differenza di vedute, in particolare sul calciomercato, con Thohir e il gruppo Suning della famiglia Zhang si è fatta pesante: lo jesino vorrebbe due-tre top – Yaya Touré su tutti – per cercare di far fare subito il salto di qualità alla squadra, provando così a dar fastidio alla Juventus nella in divenire corsa al titolo, mentre la coppia asiatica al timone del club spinge per innesti più di prospettiva per dare vita a un nuovo corso.

Inter, Joao Mario 'doppione' di Brozovic: per lui e Gabigol 75 milioni buttati

Nello specifico per portare a Milano Gabriel Jesus e Joao Mario. Il primo sfumerà nonostante il corteggiamento serrato. Pare che a Guardiola sia bastata una telefonata per convincerlo a scegliere il Manchester City, ma questa è un'altra storia. Il piano B, poi, sarà Gabigol. Anche questa è un'altra storia, legata però a quella del portoghese fresco campione d'Europa con la sua Nazionale, l'altro prospetto che l'Inter indocinese vuole regalarsi. Legato, perché dietro c'è la stessa figura: Kia Joorabchian. L'agente, o meglio dire il broker che ha fatto affari d'oro all'inizio dell'avventura nel mondo del calcio dell'azienda di Nanchino. Da Texeira a Ramires, passando appunto per Gabigol e Joao Mario. Quattro nomi, quattro giocatori pagati uno sproposito e che hanno fatto le fortune dell'angloiraniano.

Molto meno quelle dell'Inter, al di là dei 75 milioni spesi: dopo un anno passato a riscaldare la panchina, l'ex Santos è stato spedito al Benfica dove fin qui ha tutt'altro che incantato; l'ex Sporting CP è stato in estate e sicuramente tornerà sulla lista di sbarco nelle prossime sessioni di mercato perché sta continuando a deludere. E proprio per questo, adesso e a distanza di un anno e mezzo, è giusto dare a Mancini quel che è di Mancini. Che in quella conferenza di metà luglio, del 13 per le news Inter, fece chiaramente capire che Joao Mario sarebbe servito a poco. Non perché non fosse un buon giocatore, dal rendimento però assai altalenante e dalla difficile collocazione tattica, ma perché 'doppione' di Brozovic. La staffetta tra i due nella passata stagione e soprattutto nell'attuale – al momento risoltasi a vantaggio del croato – dà ragione in pieno all'ex tecnico interista. Con quei 75 milioni, al netto di commissioni a chi ci ha davvero guadagnato dal doppio affare, l'Inter avrebbe potuto comprarci uno se non due campioni e lottare immediatamente per lo Scudetto. Si è invece preferito percorrere un'altra strada, indubbiamente quella sbagliata.

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