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Milan, nuovo summit tra Montella e la dirigenza: serve la svolta

Montella a colloquio con Fassone e Mirabelli per la terza volta in 48 ore, i rossoneri vogliono scongiurare la crisi

MILAN MONTELLA FASSONE MIRABELLI / Tre sconfitte in sette gare di campionato: l'inizio di stagione del Milan non è stato decisamente quello che ci si aspettava in casa rossonera, dopo la sontuosa campagna di calciomercato di questa estate. I ko contro Lazio, Sampdoria Milan hanno messo a nudo i difetti di una squadra ancora in costruzione e Vincenzo Montella ha l'obbligo di trovare i giusti correttivi per invertire la tendenza. Se i nove punti di distacco dalla vetta occupata dal Napoli sono già tantissimi, ma preoccupano relativamente, dato che puntare subito allo scudetto era forse irrealistico, i quattro punti di ritardo dalla Lazio che occupa il quarto posto valido per la qualificazione in Champions League sono già un discreto campanello d'allarme. E il derby contro l'Inter può già essere una gara spartiacque per il Milan del nuovo corso.

Milan, tutte le criticità della squadra di Montella

La società finora ha mostrato massima vicinanza al tecnico, il quale, a propria volta, vuole avvalersi dei consigli di Fassone Mirabelli per uscire dall'impasse. Dalla fine della partita contro la Roma, domenica sera, ci sono stati già tre incontri tra l'allenatore campano e i dirigenti rossoneri, per fare il punto della situazione e cercare di non sbagliare ancora. Contro l'Inter, bisogna reagire a tutti i costi. Il derby, oltre la valenza cittadina già importante di per sé, è l'occasione per riavvicinarsi ai nerazzurri di Spalletti già sette punti più avanti e accorciare sulle prime posizioni. Sul tavolo, idee e strategie per capire che cosa non va.

La difficoltà di mettere insieme una squadra rifatta quasi daccapo era nota, i risultati del campo hanno messo l'accento su diverse problematiche. Le sconfitte, non per caso, sono arrivate contro squadre caratterizzate da una certa organizzazione e da un'identità già definita, ciò che al Milan attuale manca ancora. Il 4-3-3 delle prime uscite è stato sostituito da un 3-5-2 forse più funzionale per le caratteristiche di alcuni giocatori, ma non di tutti. Giocatori come Romagnoli, Montolivo, Suso, Bonaventura devono ancora assimilare bene il nuovo modulo. Altri, come Bonucci, Biglia Kalinic, i fiori all'occhiello della campagna acquisti, hanno preso possesso solo gradualmente del loro posto in campo e sono ancora alla ricerca della quadratura definitiva. Senza contare che l'infortunio di un elemento chiave come Andrea Conti ha tolto qualche certezza dal punto di vista tattico. Difficile pensare di utilizzare in quella posizione per tutto il campionato uno come Borini, che nasce attaccante e pure si è ben disimpegnato contro la Roma con tanta applicazione. Ci sono ancora una decina di giorni per mettere a punto i dovuti aggiustamenti, ma contro l'Inter è chiaro a tutti che non si potrà sbagliare.

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