Il presidente del Coni ha parlato anche di Barcellona e aspetti politici
SERIE A VAR MALAGO BARCELLONA / Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato del calcio italiano e di quello che sta accadendo in Spagna: “Se la Serie A mi diverte? Quando ci sono partite come Milan-Roma e Atalanta-Juventus mi diverto, quando ci sono gare dove c'è manifesta superiorità, di meno. Nuovo prsidente di Lega? I fatti sono acclarati, il 10 dovrebbe esserci un'assemblea che metterà i puntini sulle 'I' sugli elementi statutari – spiega a 'Radio anch'io Sport' – Rovesciare di nuovo il tavolo sarebbe davvero un suicidio, come avere nuove elezioni con questa governance. Per quanto riguarda il numero delle squadre, non serve che sia io a confermare che è un discorso di buon senso sul quale un po' tutti sono daccordo. Il peso politico di poche società ha impedito di passare da 20 a 18 squadre. Questo secondo me è un discorso che va nell'interesse delle più deboli, perché se nell'anno della loro retrocessione non riescono a prendere il cosiddetto 'ascensore', che le fa rimbalzare dalla 'B' alla 'A' l'anno successivo, a quel punto diventa complicato tutto il resto. Var? Non si deve tornare indietro. E' uno strumento fantatico, bisogna solo accelerare i tempi. Gli errori di inizio anno sono stati pochi e comprensibili”.
BARCELLONA – “Se i catalani possono giocare in Italia? Credo che in questo momento si dia molto spazio alla fantasia in tutti i settori: politico, economico e sportivo. Mi fa molto effetto leggere le dichiarazioni di Piqué, che ha detto che se è un problema non giocherà più per la Nazionale spagnola. Il Barcellona forse è la squadra più importante, se la gioca con il Real Madrid. Credo che queste voci per ora lascino il tempo che trovano”.
NAZIONALE – “Apocalisse se non si va al Mondiale? La parola 'apocalisse' la lascerei a chi si occupa di aspetti più importanti. Sarebbe una tragedia sportiva per il nostro paese. La matematica ci fa capire che si andrà agli spareggi. Ricordo che anche se siamo testa di serie non troveremo squadre 'materasso'. Ci sono diversi elementi che vanno presi con molta cautela. Tra le cose che possono capirtare a un presidente federale, la mancata qualificazione al Mondiale è una di quelle da non augurarsi. L'infortunio di Belotti per ora ci preoccupa”.
COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE – “Candidatura per le Olimpiadi? C'è una parte vera e una falsa. Quella vera è che Milano ospiterà la sessione nel settembre 2019: anche lì, con i potenti della terra e dello sport, si capiranno le prospettive di una candidatura italiana per altri giochi olimpici. Chiunque dice qualcosa di diverso, non sa di cosa parla. Per rispetto bisogna aspettare anche le prossime elezioni. Le candidature sono un tavolo a tre carte: ci sono comitato olimpico, poi enti locali e il governo. Rimpianti per Roma 2024? La ferita non si rimargina. Il nostro mondo è qualcosa che non potrà mai capire ed accettare. Si è persa una grande occasione soprattutto per le opportunità di lavoro”.




















