Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Da Kessié-Bonucci a Ronaldo-Baggio: quando la maglia fa rumore

Casacche contese e poi cedute: tutti i memorabili cambi di numero

CAMBI NUMERO STORICI / Quando un numero di maglia può condizionarti la stagione. Tanti giocatori sono legatissimi ai loro numeri di casacca: chi per motivi extracalcistici, chi per semplice soddisfazione personale. In casa Milan quest'estate è infatti scoppiato un vero e proprio caso. I due neo arrivati Kessié e Bonucci si sono contesi la maglia numero 19: l'ex Atalanta per il giorno della sua nascita e della morte del padre (a cui dedica ad ogni gol la sua esultanza con il gesto degli attenti poiché era un militare), e l'ex Juventus per il giorno di nascita di sua moglie e perché il suo nome e cognome con i criteri della numerologia porta proprio al 19. In amichevole contro il Borussia Dortmund, Kessié indossò la 19, ma poi fu svelato che per lui era già stata preparata la maglia numero 14, dopo gli sviluppi inattesi di calciomercato che avevano portato Bonucci al Milan. C'è stato poi un confronto fra i due durato qualche giorno e alla fine il centrocampista ivoriano ha preferito rinunciare alla 19 scegliendo per lui la numero 79, numero che graficamente si avvicina di più al 19. Bonucci durante la conferenza stampa di presentazione al Milan lo ha poi ringraziato pubblicamente. Una discussione che potrebbe aver avuto degli strascichi nello spogliatoio rossonero ancora oggi.

Presente e passato, quando il numero sulla casacca fa la differenza

Quello fra Bonucci e Kessié non è stato l'unico duello per la maglia. C'è chi di sua volontà ha deciso di lasciare la maglia. Restando in Italia, a Napoli Lavezzi cedette infatti la sua 7 a Cavani, scegliendo poi di indossare la maglia numero 22. Al Milan, Seedorf decise di non dare la 10 al nuovo acquisto Ronaldinho. Nell'estate del 1997 George Weah offrì la maglia numero 9 a Kluivert, ma la stagione successiva, dopo la cessione dell'olandese, la riprese. O come Stankevicius che alla Lazio scelse la numero 12, ma su presunte pressioni della Curva Nord biancoceleste dovette cederla e virare sulla 33. Anche all'Inter, Ronaldo cedette il 10 a Baggio, prenferendo il 9 che lo ha poi accompagnato per tutta la sua carriera, tranne che per la parentesi rossonera con il 99. Zamorano, padrone della nove nerazzurra, dovette lasciarla all'amico Ronaldo, prendendo su proposta del presidente Moratti la maglia numero 1+8. Un caso recente che ha fatto storia e il numero 10 consegnato da Pastore a Neymar al suo passaggio al PSG. Sempre in casa parigina, si ricorda quando Ibrahimovic al primo anno in Ligue 1 pretendeva la maglia numero 10 che era sulle spalle di Nenè. Il brasiliano però non ne volle sapere nulla e l'attaccante svedese fu costretto a prendersi la 18. Solo dopo la cessione del compagno di squadra, Ibrahimovic riuscì ad accaparrarsi la casacca tanto attesa. Storie di maglie contese e desiderate. Il calcio è anche questo. 

Oscar Maresca

Gestione cookie