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Juventus, post Bonucci: i numeri fanno paura

I bianconeri inciampano nel primo ostacolo della stagione e contro l’Atalanta conquistano un solo punto

JUVENTUS ATALANTA BONUCCI /  Un fuoco d'artificio. Un lampo colorato nel cielo, un tripudio scoppiettante e gli occhi al cielo per godersi lo spettacolo. Poi tutto diventa fioco e comincia a cadere inesorabilmente verso il basso. Infine, il buio. Si può riassumere così la prestazione della Juventus di questa sera allo stadio “Atleti Azzurri d'Italia” contro una solida Atalanta. I bianconeri strappano solo un pareggio e scivolano al secondo posto, lasciando il Napoli da solo in vetta alla classifica dopo i primi sette turni. Atalanta-Juventus finisce 2 a 2 dopo un inizio scoppiettante, con l'armata bianconera che arriva al doppio vantaggio in pochi minuti. Prima Bernardeschi, al primo gol con la maglia della Juventus, e poi Higuain ammutoliscono lo stadio. Sembra chiusa qui, ma proprio la Juventus dovrebbe ben sapere che una partita si gioca “fino alla fine”. Manca proprio questa consapevolezza alla squadra di Allegri questa sera, che dopo i due gol comincia a calare, scopre il fianco e si fa sorprendere. A riaprire la partita, beffa della sorte, è proprio un “bianconero”, almeno stando al cartellino. Mattia Caldara, difensore dell'Atalanta in prestito dalla Juventus che lo acquistò dalla squadra bergamasca durante la scorsa sessione invernale di calciomercato, buca la porta che nei prossimi anni sarà chiamato a difendere. Poi Cristante conlude l'opera incasellando il 2 a 2 che certifica il drastico calo della prestazione bianconera.

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Il vuoto lasciato da Leonardo Bonucci nella difesa bianconera sembra cominciare a pesare. Dopo un inizio di stagione in cui, pur arrancando, il reparto arretrato della Juventus non aveva mai fatto gridare all'allarme, ora sembra necessario correre ai ripari. L'ex numero 19 dei bianconeri garantiva psicologicamente la sicurezza necessaria ai suoi compagni di reparto in momenti delicati del match. La cara vecchia “BBC” aveva un meccanismo di gioco ormai collaudato, a cui si adattava tutto il resto della squadra. C'è bisogno di ricostruire tra i difensori quell'intesa persa dopo la sua improvvisa cessione. Dall'altra parte, nemmeno l'attuale capitano rossonero se la passa benissimo. Non si contano più, infatti, gli sfottò social, le critiche e i meme dedicati alle sue ultime prestazioni, non particolarmente brillanti. All'interno del blocco Juve, la sua qualità era protetta e supportata dal resto della compagine bianconera, all Milan invece sembra sguarnito, smarrito, solo. C'è sempre bisogno di tempo per metabolizzare gli addii, per adattarsi al cambiamento. C'è bisogno di un necessario periodo di transizione, per entrambe le parti, che hanno erroneamente pensato di non averne bisogno. Nessun rimpianto, forse, per Allegri e la sua Juventus, ma stasera nell'aria c'è un nostalgico fuoco d'artificio bianconero.

Alessandra Curcio

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