Nella seconda giornata di Champions League, i bianconeri hanno il dovere di vincere e vendicare il Camp Nou
NEWS CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS / La Juventus, dopo aver conquistato la stracittadina contro il Torino ed aver mantenuto la vetta della classifica di Serie A a punteggio pieno insieme al Napoli, vede ora all'orizzonte la seconda giornata della fase a gironi della Champions League. All'''Allianz Stadium' arriva l'Olympiacos, in una sfida che ha già il sapore dell'esame di maturità europeo per i bianconeri. La 'Vecchia Signora' deve infatti cominciare a mettere i primi tre punti in cascina, dopo la pesante sconfitta nel primo turno contro il Barcellona. La classifica del Gruppo D vede proprio i blaugrana e lo Sporting Lisbona nelle prime due posizioni. La Juventus dovrà assolutamente trovare la vittoria contro i greci per non perdere terreno dal treno che porta agli ottavi di finale. A scuotere l'ambiente bianconero c'è stata però l'ufficialità della squalifica di un anno per il presidente Agnelli a seguito della questione legata ai biglietti dello Stadium.
Juventus-Olympiacos, Higuain deve uscire dalla crisi
Massimiliano Allegri, nell'ultima sfida di campionato, ha tenuto in panchina Gonzalo Higuain che sta attraversando un momento di crisi sia realizzativa sia mentale. Al centro dell'attacco bianconero si è piazzato il polivalente Mario Mandzukic, che non ha trovato il gol ma è sembrato molto più utile del 'Pipita' alla manovra della squadra. Il grande colpo del calciomercato di un anno fa della Juventus deve allora tornare a ruggire per non rischiare di vedersi chiuse le porte del campo. Il tecnico della 'Vecchia Signora' chiede tranquillità all'argentino, la punta ha la fiducia di tutti i suoi compagni ma nonostante ciò non riesce ancora a trovare la via d'uscita da questo tunnel. La difesa non eccelsa dell'Olympiacos potrebbe fare al caso di Higuain e magari proprio in Champions, competizione per cui è stato acquistato principalmente dalla Juventus due estati fa, potrebbe segnare quella rete che gli consentirebbe di dire addio alla crisi e riabbracciare i compagni.
Emanuele Catone
