L’attaccante, svincolato e in attesa di una nuova avventura, torna a parlare a ‘Tiki Taka’
INTER CASSANO SERIE A / Antonio Cassano torna a parlare. L'attaccante barese, svincolato dopo l'addio al Verona, ospite a 'Tiki Taka', ha parlato della lotta Scudetto. Cassano ha davvero pochi dubbi: “Io l'ho detto tre settimane fa: lo Scudetto lo vince l'Inter. Perché gioca solo una volta a settimana e perché ha un genio in panchina come Spalletti.”
VERONA – “Non è scattata la scintilla col Verona. Se tu provi a frequentare una donna e non ti attizza più… Ho lasciato anche un bel po’ di soldini. Una cosa che nel calcio non fanno tutti. L'ho detto dopo quattro giorni a Pecchia e Fusco. Loro mi hanno chiesto 'Come ne usciamo', e io gli ho risposto 'Trovate una soluzione'. Allora mi hanno messo la clausola dove dovevo dire che smettevo. Comunque sono arrivato, ad oggi, che sono rimasto in buoni rapporti con loro”.
MOTIVAZIONI – “Sono convinto che posso ancora divertirmi. La scintilla intendo che non mi sono sentito di andare a fare un campionato di sacrifici e grande sofferenza a 35 anni. Non sarebbe stato corretto nei loro confronti”.
DYBALA – “Dybala somiglia molto a Montella. Forte, furbo, grande tecnica, fa tanti gol… è l'unico che mi ricorda, perché Messi è un giocatore diverso. Vincenzo è stato un giocatore straordinario e l'argentino me lo ricorda molto. Del Piero? No, era diverso lui”.
HIGUAIN – “Per me è fenomenale. Mi viene da ridere, perché tante persone dicono che a Madrid faceva la panchina. Poi vai a vedere: ha vinto 4 scudetti in sei anni, segnando 150 gol… dopo Suarez è lui la punta più tecnica in circolazione. Paragone con Icardi? Non si può fare: il nerazzurro è un bomber, il bianconero è un campione, un fuoriclasse”.
DIFESA JUVENTUS – “Quadratura difensiva? Allegri la troverà. Trova tutto. Lui è il classico allenatore che può allenare tutte le squadre top perché è in grado di trovare il loro abito su misura in base agli elementi a disposizione. E si fa capire dalla squadra”.
RITIRO TOTTI – “Poche volte mi sono emozionato nel calcio, una di queste è stato al suo addio. Io gli avevo dato un consiglio tramite un'intervista: di giocare a calcio. Io non lo vedo felice fare il dirigente, lo vedo cupo. Lui è felice di giocare a calcio, anche una ventina di minuti in altre squadre visto che nel calcio italiano uno come lui fa ancora la differenza”.
IL SUO ADDIO – “Io non avrà una festa simile alla sua? Lui ha dato l'anima per la Roma. A me piaceva fare il vagabondo, mi dava più stimolo. Poi mi sono lasciato male con quasi tutte le tifoserie, per colpa mia anche. Non mi piace che mi facciano le feste, mi devono solo sostenere. Poi ognuno per la strada propria”.
SCELTA ROMA – “Quando dovevo scegliere tra la Juve e la Roma, ho scelto i secondi proprio per Totti. Uno dei più grandi 10 della storia”.
BALOTELLI – “Io ho sprecato il talento come lui? Non mi nascondo: la carriera l'ho buttata via per alcune scelte. Allenarmi di meno, mangiare di più… Poi a 34 anni mi sono reso conto di alcune cose. Balotelli per me è un ottimo giocatore. Poteva farla da grande calciatore, ma non da fuoriclasse. Il fenomeno è stato Mino Raiola che gli ha fatto guadagnare una barca di soldi facendolo girare in diverse squadre. Lui è un grande giocatore, ma il fuoriclasse è altro. Uno come Messi oppure Mbappé: gente che è in grado di fare reparto da solo”.




















