Da Dalbert a Nagatomo: i ‘funzionali’ e non al calcio del tecnico nerazzurro
INTER TOP FLOP SPALLETTI / La rosa dell'Inter è giudicata all'altezza della situazione da parte di molti addetti ai lavori, convinti che sia idonea per poter competere per la Champions League in questa stagione. I tifosi, probabilmente, si aspettavano qualche nome di grido dal calciomercato estivo che ha portato giocatori funzionali al progetto e non nomi di spessore internazionale come si pensava in un primo momento. Tuttavia, Spalletti è stato in grado – almeno sinora – a far quadrare i conti sul campo impostando la squadra con un gioco palla a terra, fatto di fraseggi stretti ma dando anche imprevedibilità, ampiezza e profondità. Inevitabilmente la differenza la sta facendo il centrocampo, impreziosito da elementi come Borja Valero e Vecino che danno sostanza, qualità e una mole impressionante di soluzioni: dalle geometrie al possesso palla, dalla giocata singola sino all'inserimento e all'assist per gli attaccanti, oltre ad un equilibrio tattico in grado di far impallidire i predecessori che si sono succeduti nella scorsa stagione.
Inter, da Joao Mario a Nagatomo: 'adatti' e non al gioco di Spalletti
Le ultime news Inter ci rimandano ad un'analisi dei giocatori giudicati top e flop di questa nuova Inter che sta nascendo: con il lavoro di Spalletti, dedito all’organizzazione in campo e dei reparti, anche la crescita del singolo spicca in un contesto che esalta il collettivo come prima base della ricostruzione interista. Coadiuvato dal lavoro tattico di Martusciello per quanto riguarda la fase difensiva, Spalletti si ritrova a lavorare con una squadra che a lungo andare può esaltare il suo credo tattico con alcuni giocatori in particolare: tra questi, oltre a Borja Valero e Vecino, Dalbert, Perisic, Joao Mario ed Icardi rappresentano i giocatori chiave del suo gioco. Se lo spagnolo e l'uruguaiano permettono le qualità descritte sopra, tralasciando Icardi che rappresenta il finalizzatore per eccellenza in area di rigore come dichiarato in tempi non sospetti dallo stesso tecnico, gli altri giocatori possono risultare funzionali per svariati motivi: potremmo dire che Dalbert rappresenterà l'Emerson dello scorso anno della Roma ma con potenzialità e qualità superiori al brasiliano giallorosso, essendo un esterno mancino dall'impressionante velocità e tecnicamente dotato in grado di creare la superiorità numerica con la sua spinta offensiva (tanto cara a Spalletti) insieme a Perisic, altro elemento voluto con forza perché l'importanza degli esterni offensivi nei suoi schemi è fondamentale, come si è potuto notare nelle prime due giornate (gol alla Fiorentina e doppio assist contro la Roma) dando un contributo pazzesco tra tagli verso l'area, profondità, assist e cross dal fondo.
Molti di voi potrebbero chiedersi: perché Joao Mario? La risposta è molto semplice: in assenza di Nainggolan, il portoghese è il giocatore più vicino a ricoprire il ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco che il belga ricopriva a Roma con il toscano. Joao ha tutto: intelligenza tattica nelle due fasi, duttilità, tempi di inserimento, tecnica, tanta corsa e assistenza, giusto per citare alcune delle qualità più importanti. Non è un caso che contro la Fiorentina e la Roma sia entrato in corso d'opera per spaccare la partita, dando ulteriore qualità e imprevedibilità alla manovra ma soprattutto profondità, sfornando assist di un certo tipo per Icardi. Ad oggi rappresenta la soluzione migliore per il ruolo di trequartista, abbinando quantità e qualità in attesa dei gol pesanti che arriveranno nei prossimi mesi, quando affinerà l'inserimento in area di rigore diventando un'arma totale di questa nuovissima Inter.
Tra i flop, invece, citiamo Nagatomo e Ranocchia, forse i due giocatori non proprio adatti per caratteristiche tecniche e per rendimento, considerato che si tratta di due profili non perfettamente affidabili per costanza e sicurezza nel reparto, come i tifosi dell'Inter sanno bene da alcuni anni a questa parte…
Stefano Migheli




















