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Fiorentina, Pioli: “Simeone perfetto. Chiesa? Ecco cosa fare”

L’allenatore viola ha tracciato un bilancio dell’estate

PIOLI FIORENTINA / L'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' propone una lunga intervista all'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli. Ecco i passaggi salienti:

CALCIOMERCATO ESTIVO – “I responsabili sono i direttori, Corvino e Freitas, ma insieme abbiamo fatto scelte ben precise. Quando sono arrivato sapevo che avremmo dovuto cambiare molto: è sempre così quando si decide di cominciare un nuovo percorso. Tre sono gli elementi da cui non si sarebbe potuto prescindere: che fossero giocatori di talento e prospettiva, che fossero motivati e desiderosi di vestire questa maglia. Ci sono diversi stranieri, ma mi piace molto come il gruppo sta lavorando. Comincia una nuova Fiorentina”.

BADELJ – “Io punto molto su di lui. Come Astori, è un punto di riferimento. Renderà migliore la gestione della palla e dei tempi di gioco”.

I SINGOLI – “Sportiello esuberante, Gaspar voglioso ma deve affinare i meccanismi. Milenkovic come Vitor Hugo: prepotente e Biraghi ha ottima corsa e ottimi piedi”.

ASTORI – “Mi rivedo molto in lui, anche se Davide è più forte di me di testa, ma sa leggere bene il gioco e, soprattutto, intuisce”.

SIMEONE – “Un giocatore perfetto per voglia e fame di fare gol”

VERETOUT – “Una via di mezzo tra Iachini e Schwarz, un 'tuttocampista' che sa fare l’interdittore, contrasta l’avversario e far ripartire l’azione”.

CHIESA – “Un giovane che non dovrà mai perdere di vista le qualità che lo hanno portato ad essere chi è, ovvero la generosità, il dinamismo e la voglia. Deve migliorare nel gioco senza palla, ma senza snaturarsi”.

EYSSERIC – “L’ho conosciuto da avversario contro la Lazio, ci fece anche gol. E’ un giocatore di qualità, capace di fare il trequartista e l’esterno sinistro. Ha tanto talento da esprimere”.

SANCHEZ – “E’ uno di cui ti puoi fidare, anche Tomovic è affidabile e calato nella squadra”.

GIL DIAS – “Volevo un mancino, uno con le sue caratteristiche: senza sarebbe stata una mancanza capace di far sentire il suo peso. E’ estroso, vede la porta, la cerca, fa dribbling, tenta l’imbucata per il compagno, può puntare l’avversario”.

 

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