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Juventus, alla scoperta di Bernardeschi, il nuovo ’33’ bianconero

Il nuovo acquisto juventino è un ragazzo a posto, pronto a rubare da subito il cuore dei tifosi

BERNARDESCHI PRESENTAZIONE JUVENTUS / Se il feeling è scoccato praticamente subito un motivo ci sarà. Federico Bernardeschi e la Juventus si sono strizzati l'occhio per un po', poi hanno finalmente “consumato” e da lì in poi è stato subito amore. Un bagno di folla ad accogliere il nuovo talento bianconero, protagonista assoluto delle ultime settimane di calciomercato; tanto entusiasmo attorno ad un ragazzo di 23 anni che non ha dimostrato ancora tutto, nella sua breve carriera, ma che promette di dimostrare tantissimo. E le prime parole da bianconero lasciano intendere quanto questa 'coppia' prometta davvero bene. 

La Juventus scopre Bernardeschi: umiltà, religione e tanta voglia

Da settimane il suo nome affolla le news Juventus, e non potrebbe essere altrimenti: 40 milioni per comprarlo, una trattativa estenuante che si è sbloccata solo quando proprio lui si è messo di traverso per forzare la mano alla Fiorentina. Ora è tutto già passato, comprese le violente contestazioni dei suoi ex tifosi. Passato ma non ancora smaltito. La rabbia verso certe parole è ancora forte e nel corso della sua presentazione ufficiale Bernardeschi non perde l'occasione per stigmatizzarle: “C'è una parte di società che è malsana, è un argomento delicato. Non darò importanza a chi augura morte o brutti mali, ringrazio invece i tifosi che mi hanno augurato il meglio. Noi siamo dei privilegiati, non subiamo certe pressioni, ma il problema si pone quando si vanno a colpire persone molto più fragili”. Parole forti, personalità nelle parole e anche nelle scelte. Come quella sulla maglia numero 33, una scelta di fede (nomen omen) ma anche di grande umiltà: “Il dieci è un numero che mi piace molto, lo avrei preso volentieri ma voglio meritarmelo sul campo. So quanto pesi questa maglia alla Juventus, per questo voglio prima dimostrare di esserne degno. Ho scelto la 33 perché sono molto religioso”. Il numero che scelse anche Nicola Legrottaglie, un altro ex bianconero che sulla fede ha imperniato tutta la sua 'seconda vita'. Ma ovviamente c'è tanto di più: la voglia di dimostrare, di meritare, di convincere tutti anche sul campo. Fuori dal campo ci è già riuscito ampiamente. 

Antonio Papa

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