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Napoli, Mertens capopopolo e prima punta: il simbolo degli azzurri

Il folletto belga è divenuto ormai imprescindibile per i partenopei

NAPOLI MERTENS / Il Napoli di Maurizio Sarri continua a correre e sudare in quel di Dimaro, lì dove la compagine azzurra sta preparando al meglio un inizio di stagione dal peso specifico incalcolabile. Tra questioni di calciomercato ancora tutte da risolvere, e i primi colpi del duo Giuntoli-De Laurentiis c'è comunque una solida base sulla quale poggia l'intera struttura partenopea. Il Napoli ha infatti mantenuto in toto i top player presenti nell'organico di Sarri, con il chiaro scopo di proseguire sulla strada del progresso tracciata in parte lo scorso anno. La sorpresa più lieta ed inaspettata della passata stagione porta il nome di Dries Mertens. Il numero 14 nato in Belgio, ma adottato calcisticamente dalla città di Napoli, ha vissuto la sua miglior annata della carriera. L'ex PSV ha messo in mostra una metamorfosi totale, che lo ha trasformato pian piano in un bomber vero, dopo un'intera carriera passata a correre e sudare in fascia. Dal 26 ottobre in poi, da quando cioè ha iniziato a giocare da punta centrale, 26 reti in campionato, 3 in Champions League e una in Coppa Italia. Numeri da centravanti vero, altro che falso. Statistiche che lo hanno inevitabilmente eletto a leader tecnico della compagine di Sarri. 

Napoli, la metamorfosi di Mertens: un vero nueve dalla leadership innata

Una metamorfosi quella di Mertens avvenuta quasi per caso. L'infortunio di Milik ha costretto Sarri a fare di necessità virtù, e i risultati hanno dato ragione al tecnico azzurro. Le news Napoli hanno visto il belga crescere giornata dopo giornata, di pari passo con le sue statistiche. Una mutazione totale, che proprio al termine della stagione ha spinto Maurizio Sarri ad ammettere: “Dopo un mese era già un attaccante centrale nato, abbiamo sbagliato tutti, me compreso, che lo ritenevamo un fenomeno a partita in corso.” I numeri di Mertens sono infatti quelli di un leader in grado di tirare lo schiaffo morale più bello proprio a quei detrattori, che lo accusavano di essere solamente un calciatore in grado di agire a gara in corso. Ora il belga è un centravanti vero, e non pare affatto intenzionato a ritornare sui propri passi. Mertens ha infatti esaltato il lavoro di Sarri, parlando anche del suo ruolo da centravanti. A conti fatti l'infortunio di Milik ha quindi regalato al Napoli un bomber da 34 reti in una stagione, in grado di diventare di pari passo anche il leader dentro e fuori dal campo. Idolo assoluto dei tifosi anche in questo primo scorcio di ritiro a Dimaro, Mertens difficilmente cederà il posto al rientrante Milik. I numeri parlano chiaro: il belga è un nove vero. Per l'exploit di Milik ci sarà tempo.

Giuseppe Barone

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