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L’Editoriale di Marchetti – L’Inter ha fair play, ora viene il bello

Consueto appuntamento con il nostro editorialista ed esperto di mercato di Sky Sport 24

CALCIOMERCATO INTER MARCHETTI / Il calciomercato Inter ha lavorato questo mese non solo per dare a Spalletti i primi giocatori sui quali cominciare a lavorare per far riprendere quota ai nerazzurri, ma ha dovuto impegnarsi – peraltro con una certa giustificata apprensione – per riuscire a soddisfare i criteri del fair play finanziario. La società meneghina infatti, aveva concordato con la Uefa per questa stagione, in realtà appena conclusa, di arrivare al pareggio di bilancio ma soprattutto di fare un più 30 nelle plusvalenze. E l'Inter ci è riuscita senza peraltro vendere nessuno dei big. Avrebbe potuto sacrificare Perisic (il più richiesto), avrebbe potuto approfittare di Murillo o addirittura di Icardi. Oppure di quelli che non sono centrali nel progetto Spalletti come Brozovic, Medel e Gabigol: ora non sono cedibili a tutti i costi ma soltanto ai prezzi di Suning. Ausilio e Gardini, insieme a Sabatini, sono riusciti a recuperare i 30 milioni di plusvalenza battendo altre strade. E contestualmente mettendo a segno il primo colpo. Perché in tutto questo è arrivato anche Skriniar. Visite mediche in gran segreto, contratto firmato nel pomeriggio, 20 milioni di euro più bonus (tanti bonus) per il cartellino del giocatore che siglerà un quinquennale. Nella trattativa è stata inserita la prima cessione che ha permesso all'Inter di soddisfare i criteri Uefa: quella di Caprari valutato 15 milioni di euro (pagato 4 lo scorso anno). Nei giorni precedenti era stato formalizzato il ritorno di Banega al Siviglia per 9 milioni di euro. E grazie soltanto a queste due cessioni la società nerazzurra aveva messo in cassa circa 21 milioni di plusvalenze.

Calciomercato Inter, settore giovanile top: che plusvalenze

Il resto è arrivato con delle operazioni che possiamo definire minori, ma che in realtà sono centrali: Gravillon, difensore centrale della primavera al Benevento per 1,5 milioni; Miangué al Cagliari per 3,5 milioni, Eguelfi all'Atalanta (terzino sinistro, lo scorso anno alla Pro Vercelli) per poco più di 1,5 milioni e in ultimo (ma solo in ordine temporale) Dimarco (lo scorso anno ad Empoli) al Sion per 4 milioni. Triplo applauso all'Inter: obiettivo centrato, sacrificio marginale (un solo giocatore della prima squadra ceduto e comunque non titolare) e la dimostrazione che il settore giovanile funziona non solo per sfornare talenti buoni per la prima squadra ma in casi di necessità in chiave calciomercato per far quadrare i conti. Con la consapevolezza che l'Inter qualche sistema per un controllo a distanza su questi ragazzi l'ha sempre conservato. Ora i dirigenti interisti possono concentrarsi sugli arrivi: Borja Valero in primis, la cui trattativa è prossima alla definizione. Poi il terzino: ma occhio a Dalbert perché c'è stato il fortissimo inserimento dell'Arsenal che rischia di bruciare i nerazzurri. Da oggi in poi serviranno i giocatori per Spalletti. Obiettivo – minimo – la Champions!

Luca Marchetti

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