Il centravanti ungherese sta trascinando i Chicago Fire a suon di gol
NIKOLIC CHICAGO FIRE / La squadra più in forma della Major League Soccer americana è senza dubbio quella dei Chicago Fire. Con sei vittorie ed un pareggio nelle ultime sette giornate la formazione di Paunovic è risalita fino al secondo posto della Eastern Conference, ad un solo punto dal Toronto Fc capolista. Reduce da una stagione disastrosa conclusa all'ultimo posto, la franchigia dell'Illinois adesso punta forte ai playoff, con la speranza di tornare a giocare una finale dopo quelle perse nel 2000 con i Kansas City Wizards e nel 2003 con i San José Earthquakes, per riportare il titolo nella città ventosa a 19 anni di distanza dall'unico trionfo del 1998.
MEDIA DA TOP PLAYER – Per risollevare le sorti della sua squadra, a marzo il presidente Hauptman ha messo a segno un grande colpo, prelevando dal Manchester United il campione del mondo Bastian Schweinsteiger. Ma a trascinare i Chicago Fire a suon di gol e a meritare la palma di craque del momento è un altro europeo: il centravanti ungherese Nemanja Nikolic. Con 13 gol in 16 partite è il capocannoniere della MLS statunitense ed è risultato quasi sempre decisivo nella striscia positiva dei 'Men in Red': dalle doppiette contro i Seattle Sounders ed i Colorado Rapids alle reti contro Dallas Fc, Atlanta United e New England Revolution, solo i Dc United e gli Orlando City sono scampati alla sua furia.
Dall'Europeo alla Champions, quante soddisfazioni per Nikolic
Nella scorsa sessione invernale di calciomercato Nikolic ha deciso di fare il grande salto, abbandonando il vecchio continente per tentare la fortuna in America. Dopo aver fatto incetta di titoli personali e a livello di club in Ungheria e Polonia con le maglie di Videoton e Legia Varsavia, il 29enne nativo di Senta si è tolto la soddisfazione di giocare un Europeo e di segnare un gol (nel rocambolesco 8-4 contro il Borussia Dortmund, ndr) in Champions League. E dire che in passato fu vicino alla Serie A: nel gennaio del 2013 il Siena pensò a lui per cercare di evitare la retrocessione, ma poi virò su Emeghara.




















