Il procuratore spiega i motivi del mancato rinnovo e parla del futuro di ‘Gigio’
CALCIOMERCATO MILAN DONNARUMMA / L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' propone una lunga intervista a Mino Raiola, che aveva già spiegato il motivo del mancato rinnovo di Gianluigi Donnarumma col Milan, Il noto procuratore ha parlato del 'caso' del momento che sta infiammando il calciomercato Milan, cioè il futuro del giovane portiere. Ecco i retroscena di calciomercato svelati da Raiola…
Calciomercato Milan, la verità di Raiola su Donnarumma
ADDIO – “Mi prendo io tutte le colpe, ma lascino in pace Gigio. Sono arrivate addirittura minacce di morte alla sua famiglia, è incredibile. (…) Non c’erano i presupposti per un’intesa. Avevamo chiesto tempo e discrezione per lasciare Gigio sereno. Il Milan ha informato la stampa di ogni passaggio. (…) Una parte dei tifosi s’e messa contro Gigio e la società non l’ha tutelato. Lo striscione sotto la sede non è stato rimosso, così come non gli è mai stata espressa solidarietà. E ora Gigio è triste. Inizialmente era convinto di restare al Milan. (…) Gli ultimi tempi, però, sono stati tremendi. In particolare lo ha colpito quella frase di Mirabelli: se non firmi vai in tribuna. Vediamo che succede ora”.
REAL MADRID – “Accordo con il Real? Assolutamente no. Anzi, che si sappia: per andare a Madrid non ho bisogno di Galliani. La verità è che lo cercano in tanti, come già a 16 anni. Invece lui preferì il suo Milan”.
LA NUOVA DIRIGENZA – “Non mi sono mai fidato dei nuovi? Non mi fido neanche ora. Come loro di me. Il Milan è di Mister Li o di Elliott? Diciamo che ho un buon rapporto con Marco Fassone, lo conosco da tempo e lui sa bene che può contare su di me. Mirabelli? Mancavano ancora quattro partite alla fine del campionato, eppure ha cominciato a stressare Gigio. C’è stato un momento in cui il ragazzo lo evitava a Milanello. Lo hanno trattato come un asset non come una bandiera. Per lusingarlo sono arrivati a dirgli: firma, poi se vuoi andare via… Ma non lo hanno lasciato sereno. In una grande società questo non avviene più. Non discuto la persona, ma i suoi metodi. Nessuno nota che Conti ha minacciato di non presentarsi agli allenamenti dell’Atalanta per dire sì ai rossoneri. Gigio, invece, è sempre stato al suo posto, non ha mai avuto pretese economiche”.
INGAGGIO – “Se hai in casa un top player come lui perché vai ad offrire il doppio o il triplo ai Morata o agli Aubameyang? Non è coerente. Gigio ha solo 18 anni? E che vuol dire? Il Real ha appena acquistato un sedicenne brasiliano (Vinicius, ndr) per 45 milioni: sapete quanto prende? La qualità non ha età”.
LA JUVENTUS – “Non ho parlato con Gianluigi di questa opportunità. Anche perché io non apro la porta a nessuno. Marotta ha il dovere per i suoi azionisti di cercare il meglio, ma credo che Gigio, per rispetto del suo Milan, non abbia in testa i bianconeri”.
IL PREZZO – “Non ha prezzo, e comunque non lo faccio io: tocca al Milan. Io so che è l’unico portiere in grado di vincere più Palloni d’Oro. In prospettiva è più forte di Buffon. La clausola? Non abbiamo mai trattato davvero. Alla provocazione da 200 milioni del Milan, ho risposto con 10 e 5 in caso di mancata Champions. Ma era un pour parler”.
MATUIDI – “Io non faccio la guerra al Milan. Mi hanno chiesto Matuidi, come l’Inter e la Juve. Vediamo. Ai bianconeri un anno fa saltò per problemi politici. Magari stavolta… “.
IBRAHIMOVIC – “Il Milan non me l’ha chiesto, con Galliani sarebbe già qua”.
MONTELLA – “Credo abbia un buon rapporto con Gigio, sarebbe stato meglio che gli parlasse in privato. Col cambio di società ha dovuto adattarsi: come una bandiera, al vento”.
FUTURO GIGIO – “La palla è nel campo del Milan. Se mi chiamano io ho il dovere di ascoltare. Non ci sono i presupposti per continuare, il no resta no. Se qualcuno chiedesse scusa a Gigio? Perdonare è divino. A noi terreni”.




















