L’amministratore delegato rossonero ha parlato del futuro del portiere
CALCIOMERCATO MILAN DONNARUMMA / Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ha replicato a Mino Raiola a proposito del futuro di Gianluigi Donnarumma, il caso del momento del calciomercato Milan, nel corso di un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Il dirigente rossonero non esclude un nuovo colpo di scena sul calciomercato, cioè la riconciliazione.
Calciomercato Milan, caso Donnarumma: Fassone replica a Raiola
I MOTIVI DEL MANCATO RINNOVO – “Giocatore e agente hanno fatto una valutazione tecnica ed economica, ritenendo di rivolgersi in futuro a un club con pedigree più altolocato e maggiore disponibilità finanziaria. Raiola vuole valorizzare economicamente il percorso del giocatore e intende spostarlo per massimizzare i ricavi. Per l’assistito e per se stesso. Gigio ci assicurava di voler restare? Esatto. Fin dal primo giorno dopo il nostro insediamento abbiamo iniziato a parlare sia con lui, sia con Raiola. E mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, il giocatore ci diceva di volere il Milan. E ce lo diceva guardandoci fissi negli occhi. Era assolutamente sincero. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa. Se va tutto ricondotto a Raiola? Ma certo. La decisione è sua. Ha usato la sua influenza, e lui su Gigio è molto influente”.
MOBBING – “Questa parola mi fa alquanto sorridere. Se per mobbing intende aver fatto qualche telefonata di sollecito con Gigio e i suoi familiari, allora la risposta è semplice: mi pare del tutto normale che per un giocatore così importante ci si provi fino all’ultimo. E’ normale fargli sentire l’amore. Mino usa argomentazioni pretestuose”.
'GUERRA' CON RAIOLA – “Se lui attacca Mirabelli, attacca tutto il Milan. Quindi la dichiarazione di guerra è la sua. La verità è che Raiola va contro Mirabelli perché vuole scavare un solco all’interno del Milan. Ma si sbaglia di grosso: io e Massimiliano lavoriamo insieme da anni e abbiamo un grande rapporto, quindi il giochino non funziona e non riesce. Mirabelli non è uno che scende a compromessi. E’ un professionista onesto, competente e leale”.
MINACCE DI NON FAR GIOCARE DONNARUMMA – “Non mi risultano. Posso solo dire che nell’incontro di Montecarlo, dove era presente anche Gigio, magari i toni si sono un po’ inaspriti. Ma devo anche dire che noi in quell’occasione abbiamo portato loro una proposta economica molto importante, che li aveva sorpresi positivamente. Ecco perché ero ottimista che avrebbe prevalso il sì. A Gigio ho anche detto: Pensaci un attimo, se rinnovi ti ritrovi diecimila persone sotto la sede'.
FUTURO – “Gigio lo amiamo tutti e abbiamo provato a trasferirgli il sentimento in ogni modo. Le dirò di più: il Milan ancora oggi sarebbe pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. Anche i tifosi più incavolati. Se ricevessimo una telefonata in cui ci viene prospettata l’ipotesi di sedersi di nuovo per riparlarne, lo faremmo senza problemi. Da parte nostra la disponibilità di riprendere a parlarne c’è. Certo, Raiola è stato molto netto, ma non escludo che le parti si riparlino e si rivedano. Ovviamente, quando si riaggregherà alla squadra, parleremo anche col giocatore”
UNA SOLUZIONE ETICA – “Una soluzione 'etica' sarebbe stata quella di un rinnovo con una clausola rescissoria che andasse bene a tutti. Invece mettere all’angolo l’altro negoziatore, soprattutto quando questo negoziatore è in una posizione di debolezza contrattuale, per quanto legittimo è qualcosa di brutto. Questo mi amareggia ancora molto”.
ALTRI AFFARI CON RAIOLA – “Non c’è e non ci sarà mai preclusione. A comandare è l’aspetto tattico, non le questioni personali. In futuro potrà ricapitare di fare affari con lui. E lo stesso discorso vale per chi è attualmente in rosa ed è assistito da Mino (su tutti Abate e Bonaventura, n.d.r.): ho sentito dire che potrebbero subire ripercussioni, ma per noi conta solo che siano giocatori funzionali al progetto tattico».
MERCATO – “Noi stiamo cercando un altro portiere potenzialmente titolare, forte, in modo che l’allenatore non rischi di trovarsi con un giocatore con la testa da un’altra parte. Ma le gerarchie le stabilisce Montella, se lo facessimo noi invaderemmo le sue competenze. Non c’è alcuna preclusione per vedere Donnarumma titolare, l’equazione permanenza-panchina va smontata”.




















