Il tecnico dei calabresi si racconta in una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’
CROTONE NICOLA / Ha firmato un'impresa storica, conducendo il Crotone alla salvezza dopo un girone d'andata disastroso. Davide Nicola, tecnico dei calabresi, racconta i retroscena di una cavalcata incredibile e le sue vicissitudini personali in una lunga intervista al 'Corriere dello Sport'. “Nulla è successo per caso – spiega – Ho detto ai ragazzi che tutti abbiamo il nostro percorso e dobbiamo pensare che le cose possano accadere. Per tutto l'anno, ho allenato non solo il fisico ma anche la mente della mia squadra. Abbiamo costruito il nostro viaggio passo per passo, facendo la disamina del campionato per vari step. L'elemento psicologico ha la stessa importanza di quello tecnico e tattico, ogni giocatore è una persona le cui componenti non possono essere scisse. Prima dell'ultima partita ho chiesto ai miei giocatori: perché ci stiamo giocando ancora tutto all'ultima giornata? La risposta era che eravamo solo noi i padroni del nostro destino. E alla fine, gli sguardi di tutti erano increduli, sembravano dirmi: hai dimostrato a tutti che l'impossibile era possibile”. Ora, Nicola dovrà adempiere a una promessa: “Il fioretto di andare in bicicletta da Crotone a Torino è nato per gioco – racconta – Un giornalista mi ha chiesto cosa sarei stato disposto a fare per salvare il Crotone. Per trasmettere convinzione, dovevo fare qualcosa di eclatante. Ho partecipato a questo paradosso e ora lo farò, perché mantengo sempre quello che prometto. Non so quanto ci metterò, ma ci riuscirò. Dove allenerò l'anno prossimo? Non lo so, al momento sono del Crotone, ma mai dire mai”. Una dedica speciale al figlio, scomparso all'età di soli 14 anni: “E' stata dura, ma io e la mia famiglia abbiamo trovato più forza in quello che facciamo. La lettera che gli ho scritto è nata di getto, per condividere con lui il traguardo che avevo raggiunto. Da lui ho imparato tanto, a essere felice senza motivo, a essere sempre occupato con qualcosa e a pretendere ciò che si desidera. Spero di poterlo rincontrare un giorno e di potergli dedicare altre vittorie”.




















