Nell’intervista rilasciata ai media esteri, il presidente si è lasciato andare a una polemica sulla storia azzurra
NAPOLI DE LAURENTIIS / Tanti spunti, come sempre quando parla De Laurentiis. L'intervista rilasciata ieri dal presidente del Napoli alla stampa estera e trasmessa dai canali ufficiali del club ha regalato come sempre diverse perle, dall'amarcord ai retroscena di calciomercato. Aurelio De Laurentiis è un vulcano e quando parla sa sempre come regalare un titolo a chi lo ascolta e come colpire i suoi obiettivi, nel bene e nel male.
Napoli, De Laurentiis alla stampa: dalla rottura col passato alla frecciata per Higuain
Succede sempre così: quando De Laurentiis decide di programmare un'intervista, poi le news Napoli ne parlano per giorni e giorni. E non sempre in modo positivo, visto che i toni si alzano, spesso inspiegabilmente, e ogni intervista diventa l'occasione per una polemica infinita. Inevitabile la frecciata a Higuain, che proprio in questi giorni ha ufficializzato una causa per centinaia di migliaia di euro contro il Napoli e contro il suo ex patron: “Se il fratello di Higuain mi dice che lui va lì per vincere, io gli potrei dire che la Juve ha vinto anche senza di lui tanti scudetti, sei di rimorchio a quel punto, non fondamentale. E' una sua scelta, inopportuna, senza stile, guardate Cavani e Lavezzi invece dove sono andati”. Ma lo spunto più importante (e molto meno giustificato) è proprio quello relativo al passato, vista anche la querelle sorta nel giorno del trentennale del 10 maggio 1987 in merito allo stadio. Il presidente ha un cattivo rapporto con il passato della sua squadra e non ne ha mai fatto mistero. Non perde occasione per parlare del Napoli 'avanti De Laurentiis', spesso con tono dispregiativo: “Non ereditammo nulla dal passato, se non la storia, perché non c'erano calciatori, nessun tipo di ricchezza, è stato come creare una cosa nuova. L'entità Calcio Napoli ha anche un valore morale ed etico perchè ha riqualificato un qualcosa in una città malata, distrutta da una gestione malata e anche da tanta stampa internazionale. Nel 2004 ho rilevato una società che non ha vinto nulla, due Scudetti, ma che ha avuto la fortuna unica di avere il più grande di tutti, Maradona“. Parole forti e di rottura, non solo col passato ma anche con gran parte della tifoseria, che spesso gli ha contestato questi modi non proprio ortodossi nell'apostrofare una storia di cui i napoletani vanno comunque molto orgogliosi. E' proprio il caso di parlare in tono così dispregiativo di una città ma soprattutto di una squadra, di una 'signora' che ha appena compiuto 90 anni? Se chiedete un po' in giro ai napoletani di sicuro vi risponderanno che no, non è proprio il caso.




















