L’attaccante protagonista in questa stagione con 8 reti parla ai microfoni di Calciomercato.it
ESCLUSIVO CASERTANA CORADO / Testa al campo, e un occhio al futuro. Gaston Corado va di corsa, come la sua Casertana che dall'obiettivo salvezza ora accarezza il sogno Serie B e non intende fermarsi sul più bello. Prima punta, giocatore potente sempre al servizio della squadra, ma con un unico obiettivo ben fissato in mente: fare gol. Calciomercato.it ha avuto il piacere di intervistare l'attaccante argentino classe '89 che ai nostri microfoni traccia un bilancio del suo primo anno Italia e si racconta tra idoli ed ambizioni per il futuro.
Ciao Gaston, parlaci di te: quali sono i tuoi idoli calcistici e a chi ti ispiri in particolare?
“Ho guardato sempre giocatori come Gonzalo Higuain e German Denis che anche lui ha giocato in Italia e credo mi somigli. Poi ho visto giocare pure Batistuta, che ovviamente mi piace tantissimo, oppure David Trezeguet e Hernan Crespo. Ecco, ho sempre guardato questo tipo di attaccanti, che vivono per il gol”.
Com'è stato il passaggio dall'Argentina all'Italia?
“Ho avuto la sfortuna di farmi male dopo la fine del ritiro. Le prime cinque giornate non ho giocato, ma questo mi è anche servito per abituarmi un po' al gioco italiano. Non c'è grande differenza, ma qua si presta tantissima attenzione alla parte tattica, in Argentina meno. Il livello calcistico però è molto simile”.
Come valuti la tua prima stagione in Lega Pro ed alla Casertana?
“Penso di aver fatto un buon anno. Quando sono arrivato a giugno l'obiettivo era la salvezza ed avevamo qualche problema societario, prima del cambio di proprietà. Poi quando arrivi in un campionato nuovo in un Paese nuovo rischi di trovarti male o di giocar poco. Invece credo di aver fatto un campionato buono, ho trovato continuità con 27 presenze da titolare e altre 6 subentrando. Quando uno trova regolarità riesce a mantenere un buon livello. Mi sono trovato subito bene riuscendo a segnare 8 gol. In Argentina, in squadre che lottavano per vincere il camponato e attaccano di più, ho segnato di più. Qui è un po' diverso e ci sono partite contro squadre più attrezzate che premono forte, come ad esempio può essere il Foggia, ed allora devi giocare in un'altra maniera. Io comunque vivo per il gol. Noi in questo ruolo dobbiamo essere così, perché puoi giocare bene quanto vuoi ma se non segni sembra che non hai fatto nulla. A Caserta mi sono trovato davvero benissimo in tutto. Ho fatto una bellissima esperienza quest'anno qua”.
Parliamo di futuro. L'obiettivo è la Serie B?
“Ovviamente un calciatore vuole sempre crescere. Adesso sto pensando al campo e con un occhio guardo al futuro, perché quando hai il contratto in scadenza, nonostante ti dicano che devi essere tranquillo, non è facile. Mi farebbe piacere rimanere a Caserta se il progetto è buono e se c'è l'ambizione di migliorare alcune cose che si possono sempre migliorare. Caserta è una piazza bellissima per giocare e adesso il presidente D'Agostino sta facendo tante cose buone, quindi sì, mi farebbe piacere rimanere. Però, d'altra parte, non devi mai chiudere a priori ad altre opportunità che possono uscire. Se capita in qualche modo un'altra squadra in cui ho la possibilità di crescere come giocatore ovviamente la devo valutare. A gennaio era arrivata un'offerta dal Teramo, però sia io che la società l'abbiamo rifiutata perché a metà del campionato non mi sembrava corretto andare via. Poi stavo giocando con continuità e non avevamo ancora raggiunto l'obiettivo salvezza, quindi mi trovavo bene e sono rimasto. E poi non passa tutto per l'aspetto economico, uno deve valutare tante cose quando firma. In questo momento, comunque, sono concentrato solo sulla partita di domenica contro il Siracusa. Dobbiamo fare bene e dobbiamo continuare quest'anno qua finendolo nella migliore maniera, poi vedremo cosa accadrà. Prima di tutto, comunque, voglio sentire qui cosa intendono fare”.
Domenica, come dicevi, scattano i playoff: come sta e dove può arrivare la Casertana?
“Io mi sento bene, i ragazzi sono tutti concentrati. Aver centrato i playoff è un premio per quest'anno in cui abbiamo avuto tanti problemi nella prima parte. Per un calciatore non è semplice quando senti magari che la società può fallire e ti vengono tante cose nella testa. Ora però penso che potremo fare tantissimo in questi playoff. Le nostre migliori partite le abbiamo disputate contro squadre grandi che puntavano alla vittoria del campionato, come Lecce, Foggia, Cosenza, Matera. Io sono sempre positivo e credo che si debba pensare in grande: abbiamo sognato i playoff, li abbiamo raggiunti e ora dobbiamo sognare che si può arrivare in Serie B. Dipende sempre da noi. Ho già avuto la possibilità di giocare i playoff in Argentina e di vincerli. Quello che importa in questa fase è la testa: se uno arriva bene nella testa e con la mentalità giusta può fare tante cose importanti. Poi ci sono altre squadre che hanno giocatori buoni e d'esperienza che però se hanno perso il campionato, come è successo all'Alessandria, magari con la testa non ci sono e non riescono a dare il loro meglio in questi playoff”.
Chiudiamo con una curiosità: c'è una squadra di Serie A che magari seguivi già in Argentina?
“Sì, l'Inter. Fin da piccolo quando guardavo il calcio italiano e in nerazzurro c'erano tanti argentini. Ho sempre guardato e tifato per l'Inter. Adesso ci sono Icardi, Banega, Palacio, Carrizo e poi 'Pupi' Zanetti. Lui pure ha giocato a Talleres, dove sono passato anch'io due anni fa. Zanetti è un punto di riferimento a livello calcistico, non per il ruolo ma ovviamente come professionista. Ho sempre avuto il grande sogno di giocare nell'Inter e adesso almeno sono un po' più vicino da quando sono arrivato in Italia. Magari se con le manovre di calciomercato Inter dovesse andare via Icardi… (ride, ndr)”.




















