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Inter, da Mancini a Pioli: che confusione. Ma chi comanda in società?

Zhang senior, Thohir, Ausilio, Zanetti: decisioni rivedibili e tempistiche senza senso

INTER ESONERO PIOLI / L'Inter conferma di essere sempre più pazza e assolutamente imprevedibile. A tre giornate dalla fine del campionato, la società riesce nell'impresa di mandare via un allenatore esattamente nello stesso modo in cui – con totale semplicità – aveva deciso di mandare via Mancini a due settimane dall'inizio del campionato. Decisioni assolutamente discutibili e incredibili per dinamiche e tempistiche. La vera domanda che i tifosi si pongono è la seguente: che cosa sta succedendo? Ma soprattutto, chi prende le decisioni all'Inter? Dopo il passaggio di proprietà, in teoria, il timone sembra essere passato a Zhang senior, con il figlio a fare le sue veci nei suoi viaggi a Milano. Tuttavia, pare che i pieni poteri siano dentro la 'vecchia società': Ausilio e Zanetti sono coloro che hanno un'influenza determinante nelle scelte definitive, specie di calciomercato. Scelte però che non sembrano essere azzeccate (escludendo quella presa da Thohir per conto proprio per quanto riguarda l'arrivo di de Boer, ndr) in un'ottica di analisi e valutazione generale profonda. E proprio in quest'ottica rientra anche la scelta e la tempistica dell'ultima scellerata decisione presa ieri: perché esonerare Pioli a tre giornate dalla fine quando tutti gli obiettivi sono ormai irrecuperabili? Quale senso potrebbe avere dare la classica scossa ai giocatori quando hanno mollato la presa ormai da settimane?

Inter, da Mancini a Pioli: problema di tecnici o di giocatori?

C'è da dire, comunque, che forse la situazione è stata compromessa dall'inizio della stagione con il cambio Mancini-de Boer. L'arrivo dell'olandese ha sì permesso di vincere la straordinaria gara contro la Juventus, ma ha avuto un demerito non di poco conto nel non farsi amare da un gruppo che stava già mostrando le prime crepe sin dai primi giorni di ritiro. Le news Inter testimoniano che Pioli ha ridato motivazioni, umiltà e risultati, e sembrava una scelta azzeccata per ripartire anche per l'anno prossimo: poi sono arrivate le decisioni tattiche assolutamente rivedibili negli scontri diretti (tutti persi, ndr) e non solo, con la conseguente mancata qualificazione in Champions League che ha dato la mazzata finale. Ora la palla passa (o meglio ritorna) a Vecchi: il tecnico della Primavera dovrà armarsi di buona pazienza e tanta volontà perché in queste ultime tre settimane ne avrà bisogno…

Stefano Migheli

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