Suning mette sul piatto uno stipendio da 15 milioni all’anno
CALCIOMERCATO INTER / L'ennesima sconfitta stagionale dell'Inter, ieri in campionato contro il Genoa, ha chiarito una volta per tutte che il destino dell'allenatore nerazzurro Stefano Pioli è ormai 'segnato': come si legge questa mattina in edicola sulle colonne del 'Corriere dello Sport', il gruppo Suning è pronto a mettere sul piatto uno stipendio record da 15 milioni di euro a stagione (comprensivo di bonus e premi legati ai risultati), pur di convincere uno tra Antonio Conte e Diego Pablo Simeone a sposare il progetto di calciomercato Inter. Dopo i primi sondaggi, servirà ancora qualche giorno per l'assalto decisivo: l'allenatore del Chelsea deve completare la sua cavalcata verso il titolo in Premier League, il tecnico dell'Atletico Madrid ha ancora un ritorno di semifinale di Champions League da giocare.
Per l'eventuale Piano B sono 'caldi' i nomi di Leonardo Jardim (Monaco) e Paulo Sousa (Fiorentina), ma la certezza – si legge sul quotidiano sportivo – è che la soluzione alternativa di calciomercato, eventualmente, sarebbe italiana: il preferito è Luciano Spalletti (Roma), ma non vanno trascurate le piste che conducono a Cesare Prandelli (senza squadra), Eusebio Di Francesco (Sassuolo) e al suggestivo ritorno di Roberto Mancini (tentato da una nuova esperienza in Premier League).
Calciomercato Inter, il destino di Pioli è 'segnato'
Nei minuti precedenti il fischio d'inizio della partita Genoa-Inter, il direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio ha dichiarato a proposito dell'allenatore interista Stefano Pioli e delle scelte future in panchina: “Valuteremo molto bene il da farsi. Non è mai mancata la fiducia nel nostro allenatore. Veniamo da un mese complicato, ma sentivo voci su Pioli anche quando stavamo vincendo molte partite di fila“.
Dopo il ko in campo, lo stesso Pioli (corteggiato dalla Fiorentina per il prossimo anno) è intervenuto per commentare la sconfitta nelle consuete interviste post match: “La contestazione dei tifosi la capisco, è normale. Siamo consapevoli del momento negativo, possiamo e dobbiamo fare di più. Abbiamo provato a fare la partita, gli episodi ci hanno condannato. Certo potevamo pareggiare, il problema è stato non andare in vantaggio sullo zero a zero. Non è questione di controllo dello spogliatoio o meno, il dato di fatto è che dovevamo essere più attenti nei momenti decisivi della partita. Non vinciamo da troppo tempo, dobbiamo reagire. Caso Icardi? Io faccio l'allenatore, non ero contento del movimento degli attaccanti e ho pensato che con forze fresche avremmo potuto ribaltare la situazione. Dovevamo muoverci di più senza palla ed essere più veloci. Il momento si è fatto ancora più complicato, c'è da ricostruire qualcosa. Cambiare modulo e passare al 4-3-3? Non abbiamo gli uomini giusti a mio parere. Dobbiamo rimanere concentrati sul presente più che pensare al futuro, io sono convinto che l'Inter abbia valori importanti e possa uscirne“.




















