Il centrocampista ghanese sull’episodio di Cagliari
PESCARA MUNTARI LE IENE / Sulley Muntari potrà giocare domani contro il Crotone: annullata la squalifica dopo l'espulsione rimediata a Cagliari per aver protestato nei confronti del direttore di gara per i cori razzisti che arrivavano contro di lui. Prima della cancellazione della sanzione, il centrocampista del Pescara è stato protagonista di un'intervista rilasciata a 'Le Iene' che andrà in onda domani sera: “Non è un bel gesto, è normale. Il mondo deve essere così. Quello che è successo per me non è normale. Portiamo i bambini in campo per insegnare l'educazione, l'esempio dobbiamo darlo noi: io che gioco in campo, l'arbitro, il guardalinee, tutti”.
Muntari poi spiega l'episodio: “Mi sono avvicinato al bambino con il tono che si usa quando parli con loro. Sicuramente lui non sa neanche quello che ha detto. Mi sono avvicinato e gli ho detto: 'No, non si fa così, non si dice questa cosa qui'. Allora lui è scappato e ho detto: 'No, vieni'. Ho tirato via la maglia e gliel'ho data anche per calmarlo, perché è piccolo, è troppo puro. Poi dopo me ne sono andato. Al papà non ho detto niente: sono loro che devono insegnare al piccolo qualcosa. Se insegnano, sicuramente lui cresce e diventa un uomo importante, per lui stesso, per i genitori anche, per tutta Italia e per tutto il mondo. Il calcio è una cosa di pace, non di guerra”.
Sull'arbitro, Muntari è duro: “Non ha avuto le pa… per fermare la partita. Si ferma un secondo solo, perché quel tuo un secondo fa tanta differenza”.
La Iene Dino Giarrusso ha provato anche a contattare il presidente della Figc Carlo Tavecchio ma il numero uno del calcio italiano non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
