Dopo la leggenda rossonera nel 2009, anche quella della Roma ora si ritira
MILAN ROMA MALDINI TOTTI / E' sempre triste quando una bandiera lascia il calcio giocato e appende gli scarpini al chiodo. Ci sono giocatori che per la carriera avuta appartengono ai colori di un club, ma che in fondo sono campioni universali del pallone. Gente che è apprezzata internazionalmente è che è impossibile non ammirare. Magari i tifosi di squadre diverse non li sentiranno propri, ma certi calciatori meritano massimo rispetto e stima. In Serie A ci apprestiamo a salutare Francesco Totti, che dopo una vita passata nella Roma chiuderà la propria carriera al termine di questa stagione. A livello comportamentale non sempre esemplare in campo, qualche macchia nel curriculum ce l'ha e non si può negare, però è un idolo per la piazza giallorossa per essere sempre rimasto. Anche quando la situazione era difficile e le sirene del calciomercato avrebbero potuto portarlo altrove.
Addii Maldini e Totti: il confronto
Totti magari non sarà amato da tutti i tifosi, però fino a 40 anni ha deciso di fare la cosa che più gli piace e cioè giocare a calcio nella squadra della sua città, che ama e tifa. Ha dato tutto fino in fondo. Nonostante la consapevolezza di non essere più il campione di un tempo, per ovvi motivi anagrafici, probabilmente si aspettava una conclusione migliore della sua avventura calcistica. Molti hanno criticato Luciano Spalletti per come ha gestito il 'Pupone'. A volte forse avrebbe meritato più spazio, però l'allenatore ha preferito fare altre scelte. Ovviamente da rispettare, anche se la piazza romanista in alcuni casi ha faticato a digerirle.
La società in questi anni ha puntualmente rinnovato il contratto di Totti, ma adesso siamo giunti all'epilogo di una lunghissima storia che dura dal 1989, quando 'Il Capitano' entrò nel settore giovanile della Roma. E' servito il direttore sportivo Monchi, spagnolo appena arrivato, affinché la dirigenza sancisse la decisione presa di non rinnovare più il contratto del 40enne numero 10 e di accoglierlo all'interno della società per il futuro. Sarà interessante vedere, eventualmente, Totti in versione dirigente. Dovranno anche essere bravi a trovargli il ruolo adatto.
Chi una carica nel club in cui è stato per oltre vent'anni non l'ha avuta è Paolo Maldini. Il suo addio al calcio risale al maggio 2009. Un ritiro annunciato e voluto, arrivato a 41 anni dopo tanti trionfi. Carlo Ancelotti lo ha sempre impiegato quando era in forma, basti pensare che nell'ultima stagione ha collezionato 32 presenze. L'amarezza nel suo caso è sorta il 24 maggio, nella sua ultima partita a San Siro. Un Milan-Roma 2-3 al termine del quale una parte della Curva Sud rossonera lo ha contestato, andando a rovinare una giornata in cui la leggenda rossonera avrebbe dovuto essere solamente omaggiata. Ma non fu così. E la società non prese pubblicamente posizione a favore di Maldini e contro quei tifosi. Comportamento che allo storico numero 3 milanista non piacque affatto.
Nonostante le molte news Milan che a più riprese lo hanno dato pronto a tornare nel club come dirigente, questa possibilità non si è mai concretizzata. Qualche contatto c'è stato, ma Paolo non è tornato. Marco Fassone ci aveva provato a coinvolgerlo nel nuovo progetto cinese, ma c'è stato un rifiuto a causa della non completa autonomia nell'esercitare la carica di direttore dell'area tecnica e della non completa chiarezza sui piani futuri. Totti, almeno sotto questo aspetto, dovrebbe essere più fortunato e avere una posizione nella sua Roma. Maldini per adesso resta fuori, ma vedremo se in futuro potrà realmente rientrare.




















