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Venezia, Inzaghi sul futuro: “Bisogna vedere se coincidono le ambizioni”

Il tecnico ha parlato anche di Juventus e Milan

VENEZIA INZAGHI / Momento felice per Pippo Inzaghi, allenatore del Venezia. Dopo la promozione in Serie B del club, il tecnico ha guidato la squadra anche alla vittoria della Coppa Italia di Lega Pro. In una lunga intervista alla 'Gazzetta dello Sport', Inzaghi ha raccontato le sue sensazioni: “Un’enorme felicità. Vivo per questo. Il mestiere dell’allenatore è più difficile di quello del giocatore, ma poi i successi te li godi di più. E l’ultima vittoria è sempre quella più bella. Soddisfazioni? La gioia dei miei giocatori. E la sensazione di avergli trasmesso quanto sia bello vincere. Dopo la promozione in B nello spogliatoio dissi che se qualcuno era logoro e non se la sentiva di dare il massimo per la Coppa Italia l’avrei perdonato. Beh, non ha mollato nessuno, hanno capito che non succede ogni anno di vincere o giocare finali. Futuro? Ho un contratto per un altro anno e mi trovo benissimo con Tacopina e Perinetti. E' giusto però incontrarsi per vedere se coincidono le ambizioni. Ma credo di sì. Io voglio continuare a vincere e loro finora hanno fatto miracoli”.

LA JUVENTUS – “Quel gol con la maglia dell'Atalanta? Un ricordo lontano ma bellissimo. Quella di oggi è una sfida molto interessante dal punto di vista tattico: il 3-4-1-2 di Gasperini è difficile da affrontare, ci sono buoni palleggiatori, esterni fortissimi. Kessie è eccezionale. Ma la Juve non molla mai, anche se magari penserà un po’ alla Champions. Anno giusto per la Juve? Sì. Società solida, squadra fortissima, giocatori eccezionali: con queste basi prima o poi il momento giusto arriva. Allegri è stato bravissimo a trovare la formula ideale e a far sacrificare tutti. Le confesso una cosa: Al Venezia ho mostrato i filmati del lavoro di Mandzukic e della compattezza della Juve in fase difensiva”.

IL MILAN – “Io mi sono goduto il campo, il lavoro, il rapporto con i giocatori. Senza pensare al passato. Al Milan ho avuto molte difficoltà, ma non ho mai perso forza e convinzioni. Conosciamo le problematiche che ci sono lì, nessuno in questi anni ha fatto meglio pur spendendo cento milioni o con rose superiori alla mia. Io sapevo che se mi avessero dato la possibilità di lavorare bene avrei potuto incidere, anche grazie al mio staff. E sono contento di averlo dimostrato. Non mi interessava la categoria. Penso di essere una persona onesta, appassionata, preparata, informata”.

I MESSAGGI – “Non ho ancora finito di leggere quelli per la promozione… Whatsapp è intasato. Ringrazio tutti e se proprio insiste cito Galliani, Andrea Agnelli e Paratici, Gandini, Tare. Poi non posso dimenticare Ancelotti e altri 22 messaggi speciali. Cannavaro ha creato una chat di gruppo per noi campioni del mondo del 2006. Lì mi hanno scritto tutti”.

 

M.D.A.

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