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Sassuolo, Cannavaro: “Vorrei giocare altri due anni”

Il difensore ha parlato anche di Berardi e altre squadre in cui ha giocato

SASSUOLO CANNAVARO / Paolo Cannavaro ha fatto il punto sulla sua stagione con la maglia del Sassuolo e le prospettive future: “Rinnovo? Vorrei giocare altri due anni, sto bene e non ho mai detto che noia l’allenamento – spiega alla 'Gazzetta dello Sport' – Futuro? Vorrei fare l'allenatore. Superare mio fratello per numero di presenze in Serie A? Un bel traguardo. In qualche cosa devo pur superarlo, è un modo per prenderlo. Rapporto? Splendido. Ovvio. Siamo in tre, c’è pure mia sorella Renata, bella pure lei eh… Otto nipotini, ci si trova da Fabio a Natale perché ha la casa più grande di tutti. Ma papà e mamma vogliono stare alla Loggetta, non sono mai voluti andar via. Un orgoglio. Fabio lo stimo tanto. Ha la testa giusta per fare l’allenatore”.

PARMA – “Vivevo da lui, con Daniela e i bambini e l’incubo del tomino… Ero imbarazzato, ma per loro sono stato un figlio. Poi con Fabio ci ho giocato accanto, che emozione. Lui mi diceva 'Mandala via', Thuram diceva che dovevo uscire palla al piede e giocarla. E mio fratello: 'Non lo ascoltare'”.

NAPOLI – “E' casa mia, ci andrò a vivere, a Posillipo. Tutto mi riporta a Napoli. Sono tifoso e i miei figli di più, soprattutto Manuel, 15 anni, che come Adrian, 13 anni, gioca nel Sassuolo”.

ALLENATORI – “Mazzarri e Di Francesco? Uno difende a tre, l’altro a quattro. Io oggi dico che mi trovo meglio a quattro. E di esperienza ne ho fatta, sono nato 'curando il 9', con l’obbligo di non fargli toccare palla. Loro sono simili nel preparare la partita al video, nel curare i difetti dell’avversario, nella meticolosità. Benitez? L’unico allenatore che non sono riuscito a convincere. Mi ha dato poche possibilità”.

I GIOVANI – “Berardi? Il futuro del calcio italiano. I grandi li ascolta ed è sempre disposto a migliorare. Mi ricorda Cavani: vuole far gol anche nell’11 contro 0. Se il Sassuolo vuole crescere può tenerlo, ma quest’estate temo che sarà più dura. Pellegrini ricorda il primo Hamsik, grande mezzala. Ma cito anche Acerbi, il più forte difensore dopo i tre della Juventus, non sbaglia una partita da due anni”.

 

M.D.A.

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