L’attaccante barese, classe 1982, è attualmente svincolato
CALCIOMERCATO SERIE A CASSANO / Antonio Cassano, attaccante classe 1982 attualmente svincolato, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una lunga intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport'. Calciomercato.it vi riporta i passaggi salienti dell'intervista di Cassano sul suo futuro in chiave calciomercato Serie A e non solo (“Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello. In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma”).
Calciomercato Serie A, Cassano sta per tornare: le sue dichiarazioni
FUTURO – “Se giocherò in Serie A? Tra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto. Ora ho 4-5 chili in più, ma non gioco da tanto ed è normale aver messo qualcosa addosso. Ogni giorno sono al centro Riattiva di Lavagna, mancano il lavoro con la palla e il ritmo partita e tra qualche giorno chiederò all’Entella di potermi allenare con i suoi ragazzini. Più passa il tempo e più sono convinto di poter tornare da protagonista. Se non andrà bene smetterò subito, non sono una comparsa“.
CALCIOMERCATO INVERNALE 2017 – “Si sono fatti avanti il Pescara con Zeman, il Palermo, il Crotone, l’Entella e ho chiacchierato anche col Verona: il suo presidente, Setti, si è fatto da solo come me, è una società perfetta. Non rientrare è stata una mia scelta perché non mi sentivo pronto fisicamente e non potevo bruciarmi con un flop. Tra due mesi sarà tutto diverso. Ipotesi estero? Ho avuto proposte da Cina, Emirati, Mls ma non mi interessano. Non ho problemi economici. Voglio giocare in Italia“.
POSSIBILI DESTINAZIONI – “Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello: tifosi fantastici, in 25 mila allo stadio… In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l’Entella di Gozzi in A, però mi auguro che ci arrivi già quest’anno. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma: città bellissima”.
LA SAMPDORIA – “Per Ferrero e Romei potevo allenarmi ancora, ma qualcuno ha ritenuto che fossi ingombrante. Chi? Credo Giampaolo (…) La Samp è un capitolo chiuso. Ora provo solo indifferenza”.
L'INTER – “Chi mi è stato vicino del mondo del calcio da quando sono svincolato? Cinque persone e basta. Una è Piero Ausilio. Sono ancora pazzo per l’Inter e ci sentiamo un giorno sì e uno no. Se Pioli non dovesse essere confermato gli ho detto di puntare su Guardiola o Spalletti”.
LA JUVENTUS – “Ho detto quattro volte no alla Juve e non mi pento. La prima quando ero al Bari e scelsi la Roma, due volte con Secco d.s. e infine Marotta: ci ha provato anche lui. Sui soldatini non volevo offendere nessuno ma ribadisco: sono forti però scelgono giocatori che vanno sempre dritti, sullo stesso binario. Io invece devo andare dove mi pare, ragiono con la mia testa. Comunque la Juve può centrare il Triplete (…) In Serie A la Juve continuerà a vincere: sono bravi e anche forti di testa. Ma il livello si è abbassato. A fine anni Novanta c’erano le sette sorelle. La settima, la Fiorentina, aveva in attacco Rui Costa, Edmundo e Batistuta. Ecco perché posso continuare a giocare a lungo e fare la differenza e non è giunto il momento di smettere”.
S.D.




















