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Calciomercato Roma, De Rossi: “Bisogna fare di tutto per trattenere Spalletti. Il rinnovo…”

ll centrocampista giallorosso ha parlato anche dei suoi progetti una volta appesi gli scarpini al chiodo

CALCIOMERCATO ROMA DE ROSSI SPALLETTI / “Sto bene. Sono felice. E' un annetto che ho ricominciato a sentirmi un calciatore fino in fondo. Un calciatore di livello alto. Vero”. Si apre così la lunga intervista che Daniele De Rossi ha concesso alla 'Rivista 11'. Una chiacchierata dove il centrocampista ha toccato moltissimi temi legati al calciomercato Roma: dal rinnovo del contratto in scadenza a giugno al futuro di Spalletti. Ma anche al suo una volta appesi gli scarpini al chiodo. Di seguito i passaggi più significativi selezionati da Calciomercato.it

MOTIVI – “Prima ero sceso di prestazioni, era diminuita la convinzione che il mio fisico potesse reggere nel calcio italiano ed europeo a certi livelli. Poi, un po’ la mia caparbietà, molto l’Europeo e il pre-Europeo con Conte e tutto il lavoro che ha fatto Spalletti e questa grande squadra che ha creato, hanno fatto sì che tutto fosse più facile. Poi resta che non sono un giocatore alla Messi…”.

RITIRO – “Arrivi a un certo punto e pensi a quando smetterai. Ci sono quelli che vogliono smettere presto, quelli che vogliono smettere a 40 anni: io penso di voler fare una via di mezzo. Voglio chiudere con grandissima dignità. Se dovessi vedere che non c’è più una condizione accettabile e che non sto più al ritmo dei miei compagni smetto, ma non come autoflagellazione, autopunizione, semplicemente come una presa d’atto delle cose. Ma oggi mi sento forte. Mi sento ancora un calciatore vero”.

Calciomercato Roma, De Rossi esce allo scoperto su rinnovo e futuro Spalletti

RINNOVO – “E’ un pensiero continuo? No. E’ una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso. E ho deciso di non parlarne. Ma voglio continuare a giocare ancora un po'”.

SPALLETTI – “E’ stato l’allenatore che mi ha condizionato di più. Quello che ho avuto per più tempo. Mi ha preso che ero giovanissimo. Oggi mi rendo conto che quando lo sento parlare di un giocatore, di una situazione, di un movimento, io ho pensato la stessa cosa un’ora prima. Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere- Al di là di che cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo perché sarà più forte“.

MONTELLA – “Un predestinato. Intelligentissimo, preparato. Come tutte le persone intelligenti è uno che vuole avere ragione. E, per avere ragione, devi essere sempre preparato. Quando mi hanno chiesto un parere su che mister prendere, io ho proposto Montella”.

FUTURO POST CALCIO – “Trigoria è un luogo per cui provo un affetto incredibile. Pensare che un giorno non sarà più la mia quotidianità mi fa male. Magari lo sarà in altre vesti, non lo so, però se penso che potrei non vedere tutti i giorno che ne so, Roberto Porreca, il magazziniere che vedo da quando ero nel settore giovanile, o i ragazzi del bar che mi hanno fatto la colazione più volte loro che mia nonna, mia mamma e mia moglie messe insieme. Ecco, se penso a queste cose mi viene il magone. E’ il posto che ho frequentato di più nella mia vita. Un’estate sono andato a liberare l’armadietto perché pensavo di andare via. Su quel viale, tra via di Trigoria e via Laurentina, i pianti si sprecavano, nonostante non andassi né in guerra né a fare una cosa che non mi piaceva. Diventare allenatore? Potrei farlo. Vedo tanti giocatori dire: io l’allenatore mai, quando smetto sto in vacanza una vita. Poi, dopo sei mesi, farebbero qualunque cosa per allenare anche in serie C. Io, invece, non lo escludo. Sono fortunato. Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare. Sì, l’allenatore potrebbe essere una cosa che mi piacerebbe fare. Non subito, ma con i tempi giusti mi potrebbe interessare”.

D.G.

 

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