Per il post Pioli si è rifatto il nome dello Special One, ma i precedenti sono sfavorevoli
CALCIOMERCATO INTER ALLENATORI / Il risultato di ieri sera a Firenze, così come quello della scorsa settimana nel derby, non cambiano il destino di Stefano Pioli. Il tecnico emiliano è destinato a lasciare l'Inter al termine di questa stagione e le strade del calciomercato potrebbero farlo ripartire proprio dalla Fiorentina. Per rimpiazzarlo, il gruppo Suning vorrebbe puntare su un allenatore di rango internazionale, magari che conosca anche il calcio italiano. In particolare Zhang sarebbe affascinato dall'idea di affidare la guida tecnica dell'Inter ad Antonio Conte. Ma a parte il suo passato juventino, c'è da fare i conti con Abramovich, pronto a rinnovargli il contratto per farlo restare al Chelsea. Il vicepresidente Zanetti, come è noto, sponsorizza il connazionale Diego Pablo Simeone, che però difficilmente lascerà l'Atletico Madrid in estate a meno che non dovesse vincere la Champions League. A tal proposito, si monitora sempre la situazione di Jardim, che tanto bene sta facendo sul massimo palcoscenico europeo oltre che in Ligue 1 con il Monaco. In corsa ci sono anche Spalletti e Silva, ma nelle ultime ore è rispuntata un'ipotesi clamorosa per il calciomercato Inter: il ritorno di José Mourinho.
Inter, solo Weisz fece meglio alla sua seconda esperienza
Quello del portoghese è un nome in grado di scaldare subito il popolo nerazzurro, eternamente grado per il Triplete del 2010. E lo stesso 'Special One' ha più volte detto che non esclude un suo ritorno a Milano in futuro. Ma sarebbe una scelta saggia? Quando è tornato al Chelsea, Mourinho non è riuscito a fare bene quanto la prima volta, sebbene abbia rivinto la Premier League. E la storia dell'Inter riporta due precedenti che devono far riflettere. Il primo riguarda Helenio Herrera: l'argentino allenò i nerazzurri tra il 1960 ed il 1968 vincendo tutto in Italia, in Europa e nel mondo. Ma quando fu richiamato nel 1973-74, durò appena 15 partite prima di essere esonerato per gli scarsi risultati. L'altro caso è più recente: Roberto Mancini tra il 2004 ed il 2008 vinse sette trofei, tra cui tre Scudetti. Tornato sei anni dopo, non è andato oltre una qualificazione all'Europa League. L'unico che migliorò il suo rendimento nella seconda esperienza nerazzurra è Arpad Weisz, che conquistò un tricolore nel 1929-30. Storia di altri tempi.




















