L’ad bianconero ha parlato anche della trattativa estiva per Mascherano
BARCELLONA JUVENTUS MAROTTA / Tutto pronto al 'Camp Nou' per il ritorno di Barcellona–Juventus, match che mette in palio la semifinale di Champions League. Una gara che Beppe Marotta, ad bianconero, ha presentato ai microfoni di 'Premium Sport': “Nello spogliatoio c'è la giusta concentrazione. Mi sembra doveroso dirlo: c'è un timore reverenziale per il Barcellona, ma non c'è assolutamente paura. Sappiamo di recitare un ruolo importante in una partita che è la più importante della stagione, di questa stagione sportiva, per cui scendiamo in campo in uno stadio difficile, contro una squadra molto forte, consapevoli di voler arrivare alla qualificazione e anche consapevoli delle nostre forze”.
Il dirigente bianconero ha poi fatto il punto su tutte le altre news Juventus del momento, come lo stato di forma di Higuain: “Può essere la sua serata? Credo che oggi sia importante anche il collettivo, la mentalità. Non deve essere una mentalità difensiva, ma positiva. Bisogna sapere che abbiamo contro il reparto offensivo sicuramente che è una corazzata, ma dobbiamo avere la forza di affrontarli alti e di non rintanarci nei nostri 20 metri perchè andremmo in difficoltà. Questa mentalità Allegri l'ha inculcata in queste settimane, io sono fiducioso che i giocatori saranno in grado di interpretarla nel migliore dei modi”.
Barcellona-Juventus, Marotta fa chiarezza su Dybala e Mascherano
Marotta ha poi toccato anche alcune tematiche legate al calciomercato, soprattuto relative a Dybala e Mascherano. Queste le sue parole:
DYBALA – “Poteva essere del Barcellona? Per noi è stata una grande opportunità, ci abbiamo creduto dall'inizio. Poi quando si è creata la concorrenza, anche con squadre italiane, come Milan e Inter, abbiamo avuto il coraggio di rilanciare la nostra offerta, rischiando chiaramente. Nel mio ruolo credo ci sia anche questa responsabilità e l'abbiamo fatto con coraggio, sapendo di avere tra le mani un grande talento”.
MASCHERANO – “E' normale che nell'arco di una campagna trasferimenti così lunga si tentino anche magari delle operazioni che sono impensabili all'inizio o difficili nella realizzazione. Ma una società ambiziosa con dei dirignti ambiziosi credo abbiano il dovere di credere, di tentare delle strade che magari poi possono portare ad un nulla di fatto. Non sono sconfitte, sono percorsi che si devono fare per andare anche a trovare veri e propri campioni”.
D.G.




















