Ecco un’analisi della futura Coppa dei Campioni, a partire dal 2018-19
NUOVA CHAMPIONS LEAGUE / In tanti hanno chiesto negli ultimi anni a gran voce delle serie modifiche alla formula dell'attuale Champions League. Si è spesso criticato il livello di alcune gare che, offrendo un minor spettacolo, avrebbero col tempo allontanato il pubblico.
A tali timori la risposta sembrava poter essere la creazione di una 'Super Lega', che ha conquistato le pagine dei giornali per alcuni mesi, per poi lasciar spazio a un'ipotesi più concreta, avanzata dalla Uefa, che dalla stagione 2018-19 diventerà realtà. La Coppa dei Campioni cambia nuovamente volto e l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' ne propone un'approfondita analisi.
Saranno 32 le squadre a prendere parte alla competizione ma, tra queste, ben 26 non dovranno passare attraverso la fase dei preliminari, ritrovandosi direttamente ai gironi. Lo sguardo va principalmente ai quattro maggiori campionati europei, che torneranno ad avere 4 squadre in Champions League, per un totale di 16. Seguendo poi la classifica del ranking Uefa, si aggiungeranno altre dieci compagini.
Champions League, la nuova formula che 'favorisce' la serie A
Come detto, i preliminari saranno affrontati soltanto da sei squadre, suddivide in due gruppi. Sarà questa una vera e propria rivoluzione, che riporterà di certo il sorriso sui volti dei tifosi italiani. Ottime news serie A dunque, potendo riavere ben sette squadre in Europa, con quattro in Champions e tre nell'ex Coppa Uefa. A ottenere la qualificazione in Europa League saranno la quinta classificata, la sesta (dovrà passare dai preliminari) e la vincitrice della Coppa Italia.
L'Uefa non ha modificato semplicemente la formula del torneo, sottolineando anche come i ricavi saranno ben più elevati, andando di certo a influenzare il calciomercato delle varie squadre coinvolge. Si toccherà quota tre miliardi di euro, dei quali 2.4 saranno ridistribuiti tra i vari club partecipanti.
Saranno stilati inoltre due tipi differenti di ranking, uno sportivo, che farà ancora riferimento agli ultimi cinque anni di partecipazione alle Coppe, il secondo finanziario. Questo andrà a decidere la distribuzione dei premi tra i vari club, suddivisi in questa maniera: 25% fisso per la partecipazione, 30% per i risultati ottenuti, 15% dal market pool e 30% per i risultati storici, comprendendo gli ultimi 10 anni e considerando anche gli importanti successi precedenti.




















