L’ex Ds giallorosso parla a tutto tondo
SABATINI ROMA SPALLETTI / Sono passati circa due mesi dalle dimissioni ufficiali di Walter Sabatini da direttore sportivo della Roma. Nonostante le numerose voci di mercato, l'ex giallorosso non ha ancora trovato una nuova sistemazione. In una lunga intervista concessa a 'La Nazione', il dirigente ha parlato a ruota libera, tra passato e futuro. “Sto soffrendo, sto aspettando che mi cerchino perché vivo solo di lavoro. La Roma non è un pezzo di vita, è tutta la mia vita. Il mio cuore è tumultuosamente per i giallorossi”. In passato, si è spesso detto che la scelta di Luciano Spalletti sia stata fatta soprattutto dalla proprietà. “Questa squadra è anche mia: per i giocatori che ho scelto, per l'allenatore che ho voluto io: è un uomo geniale, che lavora costantemente per la squadra”.
Sabatini presidente, ecco il vero sogno
Per quanto riguarda il futuro, Sabatini ha confessato il suo sogno nascosto: “Fare il presidente, non dover dare conto a Tizio o Caio. Lavorare in piena autonomia senza dover spiegare il calcio a nessuno: il calcio non si spiega, chi dice di poterlo fare è un illuso”. Tra i tanti giovani lanciati in carriera, l'ex Perugia ha indicato in Gennaro Gattuso il suo preferito: “Venne dalle giovanili e dopo 5 minuti dovetti toglierlo dal campo. Picchiava tutti e temevo che si vendicassero. Lui divenne una furia: 'Sono un calabrese, non puoi trattarmi così'. Adesso deve vedersela con il Pisa: non facile, ma crescerà molto”. Chiusura dedicata al caso Strootman: “E' inattaccabile sotto il profilo umano e professionale: cade perché sente qualcosa che non vede”.
D.T.




















