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Benfica-Napoli, Sarri: “Nessuno ha mai pianto. Giocherò gare più importanti”

Calciomercato.it vi offre le parole del tecnico azzurro

BENFICA NAPOLI CONFERENZA SARRI / Appuntamento da non fallire per il Napoli: contro il Benfica gli azzurri si giocano il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. Basta un punto ai partenopei per essere sicuri della qualificazione, tre per la matematica conquista del primo posto. Alla vigilia del match di Lisbona, Maurizio Sarri affronta le news Napoli rispondendo alle domande dei giornalisti: Calciomercato.it vi offre le sue dichiarazioni.

COME UNA FINALE – “Sarà una partita diversissima da quella dell'andata: sarà difficile. È una finale. Sappiamo che giocheremo in uno stadio caldissimo: ma noi vogliamo qualificarci. Lo meritiamo. Giocare per il pareggio non fa per noi. Il nostro obiettivo è vincere il girone. Sarà una partita fondamentale. Ma io ho la faccia di c***o di dire che ne farò anche di più importanti…”

GIRONE – “Credo che noi ed il Benfica siamo tecnicamente superiori. Ma va dato merito al Besiktas che è riuscito a mettere in piedi diverse partite. Chi con voi agli ottavi? Non ci penso molto, penso a portarci i miei calciatori. Poi però, avendo vissuto molti anni a Firenze, vedere Rui Costa mi dà sempre gioia”.

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ENIGMA ATTACCO – “Gabbiadini o Mertens? Non lo so, vediamo domattina come stanno. Però credo che domani avremo bisogno di un calciatore in grado di cambiare l’inerzia del match a partita in corso. Insigne? “L'anno scorso ha fatto per la prima volta 12 gol, andando in doppia cifra quindi, quest'anno ha iniziato senza segnare come ci aveva abituato, ma è un periodo normale che capita””.

ALBIOL FONDAMENTALE – “E' sempre stato un calciatore importante per noi, non lo scopriamo in questi giorni. Abbiamo avuto molti infortuni in difesa e, di conseguenza, abbiamo preso qualche goal di troppo. Nessuno ha mai pianto, ma ci sono successe 2-3 cose pesanti, fa parte del gioco. L'infortunio di Albiol è arrivato mentre erano fuori Chiriches ed anche Tonelli e Maksimovic era arrivato da tre giorni. Un handicap non da poco”.

 

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