Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Inter, le verità di Stramaccioni: “Mi dissero di mettere Sneijder fuori rosa. Su Cassano…”

Ecco le parole dell’ex tecnico nerazzurro, pronto a tornare in serie A

INTER STRAMACCIONI / L'Inter è in un momento decisamente delicato e, dopo l'eliminazione in Europa League, a poco vale la ripresa (con gol subiti) contro la Fiorentina, se poi al 'San Paolo' si mostrano carenza di gioco e organizzazione, soccombendo per 3-0. Delle ultime news Inter, ma non solo, ha parlato l'ex tecnico Stramaccioni: “Allenare voleva dire per me, all'inizio, restare attaccato a uno sport che amavo. La cosa più bella però è veder realizzare in campo ciò che tu hai pensato. I giocatori imparano da te e tu da loro. Si è a metà tra la scuola e la realizzazione delle idee. Se dici rosso, loro faranno rosso. A tutti i miei giocatori dico sempre il primo gioco che il rispetto è alla base di una squadra. Senza questo, non può funzionare. Inter? Devo dire che l'impatto con squadra e ambiente fu atipico. Se ci penso oggi, lo definirei divertente”.

Inter – Stramaccioni guarda al passato nerazzurro

INTER – “Mi ritrovai catapultato dal settore giovanile in uno degli spogliatoi più importanti e pesanti al mondo. Parliamo dell'anno dopo il triplete, con gli esoneri di Gasperini e Ranieri. I giocatori hanno poi visto arrivare me, coetaneo di molti di loro. Ausilio e Branca mi accompagnarono per presentarmi, ma poi rimasi da solo. Mi dissero che era meglio fossi andato da solo. L'impatto? La porta non si apriva, la maledetta, quindi la forzo ma poi mi fanno presente che è scorrevole. Una figura da ispettore Clouseau“:

SPOGLIATOIO – “Finito il girone d'andata al secondo poi, ma successero due cose. Prima ci fu una serie di gravi infortuni a uomini come Samuel, Stankovic, Milito e Palacio, poi problemi di gestione con Sneijder, che il club voleva vendere nel successivo calciomercato. La società mi chiede di metterlo fuori rosa, perché non voleva accettare la destinazione. Quando gli parlarono lui stava per buttare giù la porta dell'ufficio. Ci fu poi Cassano, che è stato un mio errore. Pensavo di poter prendere il lato del campione, ma poi, anche per il contratto, iniziarono le tensioni. La cosa decisiva però fu che Moratti preparava la cessioen del club. Da tempo cercava soci”.
 
RITORNO – “L'uscita dal calcio greco è qualcosa di 'fresco'. Mia mogli eè incinta e tra due mesi avremo una bambina. Il primo ha due anni e adesso ci organizziamo con calma. Torneremo di certo però. Per le regole del calcio greco io potrei allenare anche domani”.

Gestione cookie