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Roma-Pescara, Spalletti: “Non importa essere belli, importa vincere”

Il tecnico giallorosso ha analizzato la vittoria centrata questa sera

ROMA PESCARA SPALLETTI POSTGARA / ROMA – Al termine di RomaPescara, Luciano Spalletti, tecnico dei giallorossi, ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi, soffermandosi sul vistoso calo della ripresa. Queste le sue parole: “Siamo in un momento di cambiamento. Non ci garba essere belli, ci piace essere vincenti. Non è facile giocare con tranquillità contro squadre che vivono questa sfida senza pendere nulla. Però poi ci sono capitate occasioni per fare gol che non abbiamo sfruttato e gli altri ci hanno fatto due reti, sfiorando la terza”.

PAROLE DZEKO – “Cominci lui a giocare meglio e ci dà una mano. La partita di Genova l'ho vista ed è stata di grande impatto fisico. Ho visto una squadra fortissima sulla corsa, sulle palle avanti, mentre noi su quello dobbiamo migliorare, oltre al fatto che subiamo troppo”.

CAMBIAMENTO – “Da dove vedo questo cambio di rotta? Perché abbiamo vinto. Si lavora anche sulla testa dei giocatori. Quando facciamo le cose in maniera troppo facile, con poca determinazione, con il tocco in più, poi si cerano dei problemi, perché gli altri continuano. In questo campionato non ci sono partite facili, perché con queste formazioni tutte attaccate per i rispettivi obiettivi, c’è sempre qualcosa in palio. Quando vai sul 2-0 dovresti avere quella tonalità di dire 'addormentiamo la partita'. Invece perdiamo ordine, perché la facciamo troppo facile, spingiamo sempre con due terzini invece che scalare e gli altri ci mettono in difficoltà”.

OBIETTIVI – “Pensiamo allo scudetto o al derby? Pensiamo un po' a tutto, alle partite, alla tattica, cercando di tirar fuori l'equilibrio migliore”.

CALI – “Queste sono cose che non possiamo fare né contro la Lazio, né contro nessun avversario. Szczesny ha fatto un paio di interventi importanti, ma il portiere avversario ne ha fatto qualcuno in più e poi ci sono un paio di errori importanti sotto porta. Importante può aver vinto una partita di mestiere e con un po' di casualità, senza essere troppo belli. Bisogna vincere e questo è l'importante. In cima alla classifica non c'è scritto chi è bello, ma c'è chi vince”.

D.G.

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