Decisamente negativa l’esperienza azzurra per il regista, stando alle parole del papà
TORINO VALDIFIORI NAPOLI MIHAJLOVIC SARRI / TORINO – L'esperienza al Napoli di Valdifiori non è stata di certo esaltante. Dai complimenti generali ricevuti a Empoli alla Nazionale, fino alla sperata consacrazione in azzurro, mai giunta però. Le strade si sono così divise e, con un anno di ritardo, il regista ha abbracciato i colori granata del Torino, che aveva già tentato di acquistarlo dall'Empoli.
Titolare indiscusso di Mihajlovic, Valdifiori vive una nuova giovinezza. Di lui e delle esperienze passate ha parlato suo padre, Nevio, intervistato da 'Tuttosport': “Quando si arriva a certi rivelli bisogna sapersi muovere in situazioni che in altre realtà non sono richieste. E' cresciuto in posti a misura d'uomo. E' un bravo ragazzo e schietto. La squadra e lo spogliatoio sono sempre stati per lui un luogo dove chiunque rema nella stessa direzione. A Napoli invece ha toccato con mano una realtà differente, che non aveva vissuto altrove. Lì, se sei in difficoltà, non hai compagni che ti aiutino, anzi”.
TORINO – “Rinascita? E' vero. Nel calcio però serve tempo perché certi meccanismo si trasformino in realtà. Al suo arrivo poi Mirko era al 50% della condizione, nel vero senso della parola. I primi test hannoe videnziato un 40-50% in meno della forza che avrebbe dovuto avere. Tutto ciò derivava dal fatto che, nelle annate precedenti, un certo tipo di lavoro nessuno glielo aveva fatto fare. Ora ha ritrovato i suoi standard e si vede quanto corra. E' anche più lucido, per eventuali verticalizzazioni”.
SPOGLIATOIO – “A Torino tutti si aiutano e credono nel lavoro che chiede loro Mihajlovic. E' felice come un bambino quando mi parla dello spogliatoio. Ha ritrovato lo spirito che consente a tutti di far bene e dare il meglio di sé. Non c'è invidia ma solo grande voglia di raggiungere traguardi prestigiosi”.
MIHAJLOVIC – “Gli ha dato le chiavi del gioco del Torino, appena arrivato. Gli ha dimostrato grandissima fiducia”.
L.I.
