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Serie A, Pirlo: “L’Inter la squadra dei miei sogni. L’offerta del Real Madrid…”

Il centrocampista dei New York City ripercorre la sua carriera

SERIE A PIRLO INTER MILAN JUVENTUS REAL MADRID / ROMA – Dal sogno Inter ai trionfi con la Juventus e poi la splendida parentesi Milan, il mancano approdo al Real Madrid e l'esilio negli Stati Uniti: Andrea Pirlo ripercorre la sua carriera in un'intervista a 'Marca Plus' incentrato ovviamente molto sulle news Serie A e in cui svela anche qualche retroscena di calciomercato.

Si parte dalla fine e dalla scelta di andare a New York: “Avevo la necessità di rallentare i ritmi dopo 20 anni ad altissimo livello, volevo continuare a giocare senza lo stress che sentivo in Italia. A New York posso dedicare più tempo a mia moglie e ai figli, anche se l'unica cosa che so fare nella vita è giocare a calcio”. 

Dal presente al passato con gli inizi al Brescia con Roberto Baggio: “E' sempre stato il mio idolo, sono cresciuto con lui. Averlo al mio fianco è stata un'emozione unica, un'esperienza meravigliosa. Non potevo chiedere di meglio per crescere”.

Poi l'approdo all'Inter: “Giocare con i nerazzurri è stato un sogno, è la squadra nel mio cuore, anche se quando sono arrivato cambiarono calciatori e allenatori. Ero giovane, avevo appena compiuto 18 anni e gli spostamenti da casa al campo erano difficili. Non ho avuto continuità di rendimento e mi hanno lasciato andare via”. 

Dall'Inter al Milan per la svolta della carriera di Pirlo: “Ringrazierò per sempre Ancelotti, è grazie a lui se sono diventato il campione di oggi. E' un allenatore fantastico. Al Milan abbiamo vinto due Champions ma potevano essere tre se non ci fosse stata quella maledetta notte di Istanbul contro il Liverpool. Quella rimonta nessuno la sa spiegare”. Proprio in rossonero arrivarono le avances del Real Madrid: “Nel 2010 potevo diventare un giocatore delle merengues. C'era Capello come allenatore, molti giocatori di quella squadra mi contattarono per convincermi ad andare. Ma avevo un contratto con il Milan e non potevo fare nulla per lasciare. Mi è dispiaciuto non giocare nel Real così come nel Barcellona“.

Per Pirlo però c'era ancora da scrivere il capitolo Juventus: “I bianconeri doveva rifarsi il look dopo Calciopoli e io l'ho vissuta come un'avventura stimolante: entrambi avevamo lo stesso obiettivo, vincere”. 

B.D.S.

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