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Sampdoria, il nuovo Muriel: “Ho cambiato testa. A chi diceva che ero grasso…”

La rinascita del colombiano, che in blucerchiato è pronto ad esplodere definitivamente

SAMPDORIA INTERVISTA MURIEL / GENOVA – Dopo anni di promesse ed illusioni, Luis Muriel alla Sampdoria ha trovato la sua dimensione ed ora vuole definitivamente esplodere sotto la guida attenta di Marco Giampaolo. Ai microfoni de 'La Gazzetta Sportiva', l'attaccante colombiano si racconta in una lunga intervista: “Non dico che fui vicino alla Fiorentina, ma non erano solo voci. Vorrei eliminare la parola illusione perché è quella che mi sono sentito rinfacciare di più: ho illuso e poi deluso. Gli altri, ma prima me stesso: ero al Lecce e si parlava di Milan e Inter, ero all’Udinese e sembrava mi volesse l’Atletico Madrid, addirittura il Barcellona. E invece: grandi inizi, grandi cali. Questo però è l’anno. Non so cosa e quando mi è scattato in testa, però mi sono detto: 'Se fallisci, se l’aspettano tutti: stavolta stupiscili. Non con una giocata nuova: con una testa nuova'. Giampaolo? Ho visto pochi allenatori, lui ha un modo molto suo di gestire il gruppo, di spiegare le cose, di ottenere le risposte che cerca. Sapere di calcio non basta: quelle idee, che non sono solo calcistiche, vanno trasmesse con chiarezza. Con me ha trovato le parole giuste, e so di non essere l’unico: 'Meriti un futuro ancora più grande di quello che ti dà la Samp'. Se mi serviva una motivazione in più per insistere con il percorso già iniziato l’anno scorso, ha trovato la migliore. Chili di troppo? Mai stata una dannazione, semmai un luogo comune nato a Udine quando non facevo bene. Il mio peso forma è da sempre 82-83, quando Guidolin disse che ero grasso pesavo 84, peccato che sceso a 81 se ne parlava lo stesso. Io appena mangio un po’ di più ingrasso: è genetica. Non nego che mi piace, ma per fortuna non amo i dolci, da piccolo ero allergico alla cioccolata. Certo, scoprire le trofie al pesto non è stato un aiuto…”.

L.P.

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