Il difensore bianconero, a 360 gradi, analizza il momento della squadra di Allegri
JUVENTUA BONUCCI / ROMA – Juventus ancora di misura e tre punti preziosi per la capolista sul campo del Chievo. Leonardo Bonucci, in una lunga intervista alla 'Domenica Sportiva', non si cura delle voci che etichettano i bianconeri come poco spettacolari in questa prima parte di stagione: “Metterei la firma per vincerle tutte 1-0 o 2-1 come oggi contro il Chievo. L'importante è portare a casa i tre punti: ci sarà tempo per il bel gioco, per migliorare il carattere e crescere nel complesso – ha dichiarato il difensore della Nazionale – Questo dimostra che siamo vivi, che il futuro è roseo per noi. Le critiche? Ognuno fa il suo lavoro, quello nostro è di portare la Juventus a vincere ogni partita. In alcune gare ci riusciamo in un modo, in altre in maniera differente: l'obiettivo è sempre quello di vincere. Abbiamo una squadra costruita per tentare di vincere in Europa e fare il massimo sotto tutti i punti di vista. L'obiettivo è arrivare a marzo per giocarci tutto, supportati da una condizione fisica eccellente e con un gioco ben definito”.
NAZIONALE – “Per me è un orgoglio indossare la maglia della Juve, così come quella dell'Italia: è un'emozione sempre nuova, non c'è cosa più bella. Sono qui a Coverciano per giocare, sono a disposizione del mister. Adesso pensiamo al Liechtenstein, è una gara importante per la qualificazione, non c'è mai nulla di scontato a livello internazionale. Poi penseremo alla Germania, che è sempre una grande partita e di grande fascino, anche se vorrei rigiocare quella di qualche me se fa in Francia di Italia-Germania…”.
DYBALA – “Quella di Dybala è un'assenza importante, per l'economia del gioco e del talento di Paulo. Speriamo di riaverlo il prima possibile, è uno dei campioni della Juve che in ogni momento possono fare la differenza in una partita. Con lui riusciamo ad avere più fluidità di manovra, viene tra le linee, però Higuain e Mandzukic hanno dimostrato di essere due grandi campioni, molto umili nel mettersi a disposizione della squadra”.
MERCATO – “Il reparto dove siamo più corti è il centrocampo, visto che non siamo al massimo e abbiamo avuto tanti infortuni o giocatori non al top della forma, con Marchisio ad esempio che sta rientrando adesso. Potrebbe servirci un giocatore a centrocampo per rinforzare la struttura della rosa, non per elevare l'undici titolare. Il corteggiamento del Manchester City e Guardiola? Non ho chiamato nessuno e nessuno mi ha chiamato personalmente”.
INFORTUNIO E BARZAGLI – “Adesso sto bene, mi sono fermato in tempo mercoledì in Champions. Oggi non ero al 100 per cento, ma nel momento del bisogno non potevo di certo tirarmi indietro. Siamo stati sfortunati a perdere un grande giocatore e un leader dello spogliatoio come Barzagli: speriamo sia solo una lussazione e non una lesione alla spalla, altrimenti lo perderemmo per lungo tempo”.
CASO BUFFON – “Gigi non ha fatto nessun discorso, anzi. Quando guardiamo le partite delle altre squadre, lui mi dice sempre: 'Con noi danno tutti il mille per mille, mentre con le altre squadre arrivano scarichi'”.
EPISODIO RIZZOLI – “Non c'è stato nessun colpo di testa a Rizzoli, ho esagerato nelle proteste, ma forse l'ho fatto per proteggere un eventuale secondo cartellino di Alex Sandro. Ho massimo rispetto di tutte le persone che fanno parte del mondo del calcio e non, non solo gli arbitri. Ho ecceduto nelle proteste e giustamente sono stato ammonito, ma finisce tutto lì. Le polemiche sono nate da un fermo immagine che ha ingannato tutti, non il sottoscritto. Non mi è mai balenato nella testa il pensiero di fare un gesto simile”.
IL 'MIRACOLO' DI MATTEO – Bonucci, infine, non è riuscito a trattenere le lacrime quando l'argomento si è spostato sulle condizioni di salute del figlio: “E' stato un periodo difficile, ringrazio i tanti tifosi juventini e non per avermi mostrato tutta la loro vicinanza. E' stato un banco di prova importante, quando ti unisce un sentimento come l'amore per un figlio o una moglie sei pronto a tutto. Matteo è stato il primo a darci la forza di andare avanti, non ha mai mollato. Ci ha trascinato tutti e adesso siamo più sereni perché lo vediamo ridere e giocare. La situazione è migliorata, adesso sta alla grande. Matteo è riuscito nel miracolo di unire tutti i tifosi d'Italia: questa è la vittoria più bella per me come giocatore e per noi come famiglia. In campo posso sembrare antipatico, poi invece fuori la gente mi conosce e sa come sono fatto come uomo e come persona”.




















