Il giornalista analizza il trionfo juventino
JUVENTUS SCONCERTI GIOCO VECCHIO / TORINO – Vince la Juventus, ancora, per la quinta volta consecutiva. I bianconeri festeggiano lo scudetto ed il giornalista Mario Sconcerti, nel suo editoriale sul 'Corriere della Sera' di cui vi riportiamo alcuni estratti, analizza così il trionfo juventino: “I dirigenti tra ottobre e metà novembre una vera crisi esistenziale, non esagero, perché tutto sembrava capovolgersi, poi è subentrata la squadra e soprattutto il disincanto di Allegri. Juve ha lunghe pause durante la partita, per niente casuali. Fa venire avanti gli avversari, dà loro l’illusione di essere in partita, poi colpisce. Raramente è stata bellissima, quasi mai è stata insufficiente. Segnare almeno il necessario è diventato inevitabile per questa squadra molto pratica che ha preso in giro qualunque moda ed è rimasta ferma su un gioco pratico, quasi vecchio, ma portato alla modernità dalle differenze degli individui, soprattutto Pogba, Dybala, Bonucci e Buffon, ormai il miglior portiere di sempre. Vince la Juve perché da novant’anni ha la stessa proprietà, la stessa famiglia alla guida, quindi una grande esperienza e un portafoglio in grado di sopportare i tempi. La continuità migliora tutti e non lascia alibi ai giocatori. La crisi di Milano conferma. Milan e Inter sono stati i migliori con una sola guida, i Moratti e Berlusconi“.
L.P.




















